L’ex attaccante di Milan e Chelsea ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni nel triste anniversario dell’invasione russa: “Che grande vittoria dello Shakhtar contro il Rennes…”.
Un anno di guerra. Sembra ieri, invece sono già passati 12 mesi. Bombe e dolore, speranze (poche) e paure (tante). Denti stretti e dita incrociate, l’Ucraina intera: dal giorno numero 1, che ha segnato l’inizio dell’invasione delle forze armate russe, al primo anniversario infausto, 24 febbraio 2023, con le tensioni che continuano ad aumentare e le voci-reazioni (spesso composte) che arrivano da ogni parte del mondo.
Sembra essersi fermato il tempo, non può fermarsi tutto il resto. “La vita va avanti, lo stesso fa il calcio…“: la voce di Andriy Shevchenko, Pallone d’Oro nel 2004, simbolo calcistico ucraino di tutti i tempi, rivela tutta la sofferenza provata in questo lungo anno. Impossibile scrollarsela di dosso. Eppure lo sport continua a togliersi le sue soddisfazioni, il calcio in primis, con le squadre che scendono in campo come se nulla fosse, almeno in apparenza. L’ultimo esempio la qualificazione agli ottavi di Europa League dello Shakhtar Donetsk, club della regione del Donbass: 2-1 contro il Rennes nell’andata in “casa” disputata alla Pepsi Arena di Varsavia, poi i tempi supplementari di ieri, con i francesi che avevano trovato il 2-0 al 106′. Al 119′ ecco il gol del 2-1, decisivo per prolungarla fino ai calci di rigore e successivamente passare il turno. Penalty vittoria realizzato Kelsy, giovane attaccante venezuelano (classe 2004) prelevato l’ultimo giorno della sessione invernale del calciomercato.
Shevchenko: “In queste condizioni non è facile essere competitivi”
Agli ottavi se la vedrà con il Feyenoord, doppia sfida in programma il 9 e il 16 marzo. Shevchenko, in esclusiva a Notizie.com, ha rivisto nell’atteggiamento dello Shakhtar lo spirito della nazione intera: “Ieri ha centrato una grande vittoria, noi ucraini stiamo reagendo come popolo in un modo incredibile! È stata una grande dimostrazione, nonostante la guerra, l’invasione della Russia e di tutti i problemi che ne conseguono…”, ha detto l’ex attaccante di Milan e Chelsea, uno dei più grandi attaccanti del mondo a cavallo tra gli anni 90 e 2000. Soltanto applausi da indirizzare ai calciatori connazionali: “La vita va avanti, lo stesso vale per il calcio. Per le nostre squadre non è facile vincere e continuare a essere competitive, eppure ci stanno riuscendo lo stesso”. E vale molto di più, un anno dopo l’inizio del conflitto con la Russia.
