Articolo a cura della giornalista pubblicista Ilaria Solazzo. Improvvisamente, nelle scorse ore, l’Italia ha perso uno dei suoi figli più cari. Oggi – nello stesso giorno nel quale abbiamo dovuto dire addio, nel 1990, a un altro grande italiano, il presidente Sandro Pertini – ci ha lasciati Maurizio Costanzo, un uomo che ha saputo, con professionalità, garbo ed educazione, dare un valore aggiunto alla nostra TV.
Di lui Vittorio Sgarbi ha detto sui social: “È terribile, è morto l’inventore della nostra tv, quella con tanti ospiti, quella con diverse voci. E’ dimostrato quello che diceva Funari: la televisione è imprevisto. Questi effetti di imprevisto erano legati al tipo di incontri, incroci tra persone, che hanno permesso a me di esistere. La sua televisione era quella in cui capitavano le cose, quella in cui sono nate tante figure capaci di sorprendere”. Il giornalista e scrittore Paolo Borgognone ha sottolineato invece l’enorme statura professionale di Costanzo, “un maestro nel trattare coi personaggi che entravano nel suo salotto e da lì nelle case degli italiani”.
Oggi abbiamo perso un grande della televisione, quella fatta di cultura, con garbo ed educazione. Di lui ricorderemo l’allegria e la gentilezza che arrivano dal cuore. Pur essendo un personaggio serio, Costanzo era latore di uno stato d’animo gioioso, spensierato che si manifesta con vivacità, gioia e contentezza. Ha sempre saputo portare serenità a chi è triste, perché c’è sempre qualcuno che ha bisogno di essere aiutato nei momenti difficili. Ci sono persone che hanno accompagnato la nostra vita, che magari non si sono mai frequentate personalmente, ma rimangono comunque care come se le avessi sempre avute al fianco. È il caso di Maurizio Costanzo a cui in tanti devono un grazie. Con lui se ne va uno dei pionieri della radio e televisione in Italia, un uomo che ha contribuito a lanciare tanti personaggi ‘nazional-popolari’ nel suo show. Un “salotto” prestigioso che ha ospitato politici, musicisti, cantanti, attori, e non solo. Accanto a lui, nel privato, una donna versatile e altrettanto amata dal grosso pubblico come Maria De Filippi, regina indiscussa degli ascolti delle reti Mediaset. Insieme avevano deciso di adottare Gabriele, un uomo, oggi, già fatto che lavora nei loro stessi ambiti. “Con Maria ci siamo fatti del bene reciprocamente. Lei mi ha insegnato un sacco di cose. Dalle più banali alle più serie. A fare le vacanze per esempio. A stare fermo nei posti. A godermi le cose: lei è di fatto una donna unica che in questi vent’anni è sempre stata attenta a non calpestare i miei spazi, cercando di stare un passo indietro malgrado io la incitassi a fare il contrario. Quando ho incontrato Maria, per la prima volta nella mia vita ho pensato ‘Ecco, questa è la persona che stringerà la mia mano mentre morirò’. Lo penso ancora. Non mi era mai successo con le mie donne precedenti”.
Maurizio, con il suo aspetto simpatico e rassicurante, ha tenuto invece la mano a tanti di noi per decenni. Intere generazioni sono cresciute con i suoi programmi. È sufficiente citare come esempio, Valerio Mastandrea, che a Costanzo deve tutto. Il sodalizio privato ed artistico tra lui e Maria De Filippi ha dato opportunità a tanti artisti emergenti italiani e non, che si sono ritrovati a esibirsi in contesti teatrali e televisivi di prestigio. Pensiamo al musical da loro prodotto molti anni fa. Solo chi ha memoria corta non se ne ricorderà. Ho personalmente avuto il piacete di essere nel pubblico del suo “Maurizio Costanzo Show” e l’emozione fu immensa. Sempre elegante – sia davanti che dietro la telecamera – resterà forte nella memoria delle attuali e future generazioni perché è stato un maestro nell’ambito giornalistico, ma anche nella quotidianità. Quante notti sveglia a guardarlo in TV, perché da lui ognuno di noi poteva imparare davvero sempre qualcosa. Non oso immaginare lo stato d’animo dei suoi affetti più cari e dei suoi collaboratori che con lui hanno condiviso pezzi di vita vera e decenni di altissima professionalità. L’addio a questi grandi personaggi , ci costringe ad aprire gli occhi sul fatto che, purtroppo, il piccolo e il grande schermo non ha saputo generare eredi all’altezza. Il rammarico più grande – per me che sono venuta su guardandoti – è quello di non averti mai conosciuto personalmente. Quando nessuno sapeva cosa fosse la tv online tu ne avevi già intuito le potenzialità. Eri geniale, sempre capace di capire cosa piacesse alla gente. Quella stessa gente che hai difeso fino a rimetterci quasi la pelle sostenendo battaglie che nessuno aveva il coraggio di sostenere in TV. Hai smosso le coscienze. Hai intrattenuto, raccontato e ti sei battuto affinché questo Paese diventasse un posto migliore. Da fruitrice del “tubo catodico” ti devo molto. Da domani la TV non sarà più la stessa senza di te. Non è facile dirti addio, ma lo voglio fare alla tua maniera, in quel modo in cui per tanti anni ci hai dato la buonanotte: “Sipario!”.