Inchiesta Covid, Conte: “Massima disponibilità a collaborare con i magistrati”

L’ex premier e presidente dei Cinquestelle risponde senza problemi e dice la sua sulla chiusura delle indagini. Anche Speranza: “Sono pronto”

Una inchiesta durata tre anni, faldoni, carte e migliaia di appunti e documenti. Il Covid è ancora dentro la nostra pelle e la nostra testa. Le ferite che ci sono a Bergamo, una delle città più colpite, sono ancora aperte e chissà mai se si rimargineranno. Probabilmente con questo spirito, i magistrati della procura di Bergamo hanno lavorato giorno e notte per mettere insieme tutti i documenti per chiudere le indagini e portare la maxi-inchiesta dove ci sono nomi eccellenti come l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, l’ex Ministro della Sanità Speranza, ma tanti altri.

L'ex premier
Giuseppe Conte in Campidoglio alla camera ardente di Maurizio Costanzo, Roma 25 Febbraio 2023

Il primo a parlare sull’inchiesta della Prociura di Bergamo è l’ex premier e presidente di M5S Giuseppe Conte:Apprendo dalle agenzie di stampa notizie riguardanti l’inchiesta di Bergamo. Anticipo subito la mia massima disponibilità e collaborazione con la magistratura. Sono tranquillo di fronte al Paese e ai cittadini italiani per aver operato con il massimo impegno e con pieno senso di responsabilità durante uno dei momenti più duri vissuti dalla nostra Repubblica

Speranza: sono molto sereno e sicuro di aver sempre agito con disciplina

L'ex Ministro
L’ex Ministro della Sanità Speranza (Ansa Notizie.com)

Non è da meno l’ex Ministro della Sanità Speranza che cerca di spiegare la sua posizione, anche lui tramite una nota alle agenzie di stampa. Sicuro e tranquillo si dice: “Apprendo dalle agenzie di stampa notizie riguardanti l’inchiesta di Bergamo. Ho sempre pensato che chiunque abbia avuto responsabilità nella gestione della pandemia debba essere pronto a renderne conto. Io sono molto sereno e sicuro di aver sempre agito con disciplina ed onore nell’esclusivo interesse del Paese. Ho piena fiducia come sempre nella magistratura“.

Ma non ci sono solo loro due nei nomi che figurano tra gli indagati, bensì anche il presidente dell’Istituto Superiore della Sanità Silvio Brusaferro, l’allora capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, il presidente dell’Istituto Superiore della Sanità Franco Locatelli e Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico nella prima fase dell’emergenza. Insomma, nomi eccellenti che fanno pensare ad un’inchiesta che farà parlare molto e dove verranno tirati fuori decreti e situazioni fatte in fretta e furia.

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