Il nostro campionato viene definito in maniera dispregiativa il cimitero degli elefanti, ma questi sono i campioni che ti fanno vincere
Tra le ricorrenti accuse di essere il cimitero degli elefanti, fino agli attacchi dei propri tifosi per prestazioni sottotono, o semplicemente non in linea con quanto di meraviglioso fatto nel corso della carriera, il nostro campionato rivela ogni anno che invece i campioni, quelli veri, non hanno età.
In questo racconto c’è per ovvie ragioni un protagonista principale, quel protagonista che dopo aver alzato al cielo il terzo mondiale della storia dell’Argentina ha deciso di ricordare a tutti perché in ogni squadra dove ha giocato ha lasciato segni indelebili. Angel Di Maria non è solo assist e giocate, Angel Di Maria è un giocatore totale, nettamente al di sopra del livello medio dei calciatori. E i tifosi juventini che, anche giustamente ci sentiamo di dire, per mesi lo hanno accusato di avere la testa da un’altra parte, oggi se lo godono e lo coccolano. Non c’è età che tenga, non ci sono problemi fisici che possono reggere quando un campione scende in campo fa la differenza.
Di Maria, Lukaku, Ibrahimovic, Pedro e Dybala: c’è differenza tra giocatori e campioni
In attesa di scoprire quali saranno le sorti della giustizia sportiva, in casa Juve intanto Di Maria proverà a trascinare i bianconeri verso altre notti magiche in campo europeo, compito che spetta all’infortunato di lusso di questa stagione, quel Romelu Lukaku che forse solo ora mostra accenni di condizione accettabile. Sarà difficile vedere quell’animale, sportivamente parlando, dello scudetto con Conte ma il gol in Champions League al Porto nella partita d’andata dimostra che anche questo Lukaku può aiutare la banda di Inzaghi a continuare il cammino in Champions.

Cosa dire poi del rientro di Zlatan Ibrahimovic salutato da un’autentica ovazione di San Siro nella vittoria per 2-0 contro l’Atalanta in uno scontro diretto per la zona Champions. Di Zlatan il Milan ne ha bisogno più di qualsiasi altra cosa, non solo nello spogliatoio o a bordo campo, perché conoscendo il campionissimo svedese siamo sicuri che sarà in grado anche 41 anni suonati di lasciare il segno nel rettangolo di gioco. Spostandoci nella capitale, tra vecchi e infortunati entrambe le sponde della città mettono in mostra i propri campioni. Campioni senza tempo come Pedro che dopo aver vinto letteralmente tutto in carriera ha ancora la fame e la voglia di un ragazzino che lo spingono a superare nel giro di una settimana una frattura al naso ed una alla mano pur di dare una mano ai suoi nella rincorsa al 4° posto. Parlando di infortunati i giallorossi invece godono di una stella, quel Dybala epurato dalla Juventus per i suoi troppi infortuni, capitato casualmente a Roma dove ha dimostrato di poter trascinare la sua squadra con la qualità unica dei veri campioni.