La Repubblica Popolare cinese festeggia, sul suolo e nel cielo di Pechino, l’anniversario dalla sua fondazione e annuncia l’aumento delle spese militari previste per il nuovo anno
La grande parata militare organizzata di fronte al presidente cinese Xi Jinping e ai leader stranieri giunti a Pechino per prendere parte alle celebrazioni ha mostrato i muscoli della Repubblica Popolare. Sono stati fatti sfilare, oltre a tutti i soldati delle forze armate in grande uniforme, i caccia dell’aviazione in assetto da combattimento, missili a lunga gittata e modernissimi droni.
La Repubblica popolare Cinese ha deciso di aumentare il budget per le sue Forze armate. L’Esercito di liberazione popolare infatti riceverà nel 2023, 1.450 miliardi di renminbi (230 miliardi di dollari), pari al 7,1% del Pil. È la cifra più alta mai stanziata da Pechino e il balzo più significativo dal 2019.
Il Dragone mostra i muscoli
Dopo aver mostrato i muscoli nella grande parata militare per l’anniversario della sua fondazione, la Repubblica popolare cinese ha deciso di aumentare il budget per le spese militari. Un ulteriore passo in avanti che arriva proprio in concomitanza con la crisi che sta imperversando in Europa dopo l’invasione russa dell’Ucraina, le decisione dei governi europei e le relative sanzioni a Putin e all’atteggiamento che sta tenendo sulla questione il governo americano. E’ stato il portavoce del Congresso Wang Chao in conferenza stampa a dare indicazione sulla decisione di aumentare il budget a disposizione delle Forze armate, senza peraltro confermare le indiscrezioni che parlano di un 7,1% rispetto a quello dello scorso anno. Ma ha aggiunto che il bilancio della difesa è rimasto stabile come quota del Pil e che la modernizzazione militare della Cina “non sarà una minaccia per nessun Paese, perché comunque Pechino ha aumentato il suo budget per la difesa ogni anno per più di due decenni”.
La Cina sembrerebbe essere attivamente presente nel cercare un dialogo di pace tra i contendenti, da giorni si parla infatti di un documento in più punti da sottoporre come possibile soluzione a un negoziato di pace, ma alla fine non sono emerse informazioni certe. Detto questo, resta centrale il possibile aiuto cinese sul fronte militare alla Russia, possibilità che sta creando non poco allarmismo sul fronte occidentale.
La Cina a metà tra dialogo di pace e forniture di armi
Le inteligenze europee e americane da settimana sono al lavoro per presentare rapporti dettagliati ai propri governi su forniture di armi ed equipaggiamento tattico all’esercito russo. La Cina si muove sul filo sottile che divide il sostegno alla Russia dalla diplomazia per il cessate il fuoco. Ma alcuni quotidiani tedeschi, proprio in questi giorni, hanno pubblicato resoconti dettagliati. Secondo Der Spiegel, ad esempio, la stessa Pechino del documento di pace starebbe negoziando la fornitura di droni kamikaze alla Russia: Cina e Mosca sarebbero in trattativa per l’acquisto di 100 droni d’attacco, che potrebbero essere consegnati già ad aprile. L’esercito russo, scrive il giornale tedesco, è impegnato in negoziati con il produttore cinese di droni Xìan Bingo Intelligent Aviation Technology per la produzione in massa di droni kamikaze per la Russia. Secondo altre indiscrezioni, queste forniture di armi verrebbero consegnate alle forze russe da società di import-export controllate dalla Cina attraverso gli Emirati Arabi Uniti.