Un recente report dell’Istituto di statistica ha rilevato come, dopo la pausa forzata per il Covid, sono tornate a crescere le cerimonie nuziali, soprattutto però quelle con rito civile e le unioni civili
I due anni di pandemia hanno generato una battuta d’arresto sulle celebrazioni dei matrimoni oltre che sulle unioni civili. Il periodo compreso tra il 2020 e il 2021 ha visto molte coppie costrette a rimandare le nozze, vuoi per le disposizioni di lockdown, vuoi per le regole sul distanziamento, vuoi per scongiurare comunque ogni rischio di diffusione del virus.
Nei primi nove mesi del 2022 i dati provvisori indicano un lieve aumento dei matrimoni, +4,8% rispetto allo stesso periodo del 2021, dovuto esclusivamente alla crescita dei matrimoni civili segnalati in aumento del 10,8%.
Dopo la pandemia sono tornate le celebrazioni nuziali
L’Istat, l’Istituto nazionale di Statistica, in un report appena pubblicato dal titolo “Matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi, anno 2021”, ha rilevato un ritorno alle celebrazioni di matrimoni e riti civili dopo il periodo molto complicato seguito alle restrizioni per la pandemia. Sono stati infatti due anni molto complicati per chi aveva già programmato o aveva intenzione di sposarsi, prima il lockdown, poi il numero chiuso aveva consigliato tutte le coppie a rinunciare in attesa di tempi migliori anche per festeggiare in maniera più adeguata “il giorno più bello della loro vita”. Nei primi nove mesi del 2022, infatti, si è registrato un lieve aumento dei matrimoni, intorno al 4,8% rispetto allo stesso periodo del 2021, dovuto però esclusivamente alla crescita dei matrimoni civili. Infatti sono cresciuti in misura marcata, uno su tre in più, le unioni civili.
Ecco che nel 2022 si è però iniziato a vedere un lento segnale di ripresa in Italia, seppure non possiamo dire di aver ancora raggiunto i numeri pre-Covid. Ad aver rialzato il trend sono state però soprattutto le nozze civili rispetto a quelle con rito religioso, che già stavano registrando un calo durante il 2021. In netto aumento anche le unioni civili, che secondo i dati si sono attestate intorno al 32% in più. Riguardo queste ultime in cima alla classifica si posizionano le regioni del nord-ovest dell’Italia, con in testa la Lombardia, seguita subito dopo da Lazio ed Emilia Romagna.
Sempre secondo il report dell’Istat, il rito civile è chiaramente più diffuso nelle seconde nozze (95,0%), essendo in molti casi una scelta obbligata, soprattutto nelle situazioni di matrimoni con almeno uno sposo straniero. Però risulta anche evidente come comunque la scelta del rito civile va diffondendosi sempre di più anche nel caso dei primi matrimoni, con quasi la metà di quelli registrati nel 2021 e la tendenza appare anche in crescita, con percentuali molto più alte al nord e centro Italia rispetto al sud, dove questi dati si dimezzano. A essere aumentati maggiormente sono in particolare i “matrimoni misti”, in cui uno degli sposi è italiano e l’altro è straniero, e le seconde nozze.
Si parla infatti di 18mila matrimoni misti, che rappresentano ben il 75,1% della totalità di matrimoni celebrati nel periodo preso in esame. Le coppie maggiormente penalizzate durante il periodo pandemico, che sono state costrette a stoppare i preparativi per le nozze, sono state soprattutto quelle di età compresa tra i 30 e i 34 anni. Da sottolineare come il modello di vita di questi ultimi venti anni, profondamente cambiato, tra situazioni lavorative sempre svantaggiose soprattutto per la donna, ha portato le coppie ad andare a convivere piuttosto che sposarsi, e questo ha portato all’innalzamento dell’età matrimoniale.