Gabriele Natalizia in esclusiva ai nostri microfoni: “Nella Nato ormai da tempo esiste un dibattito sul futuro dell’alleanza e le divisioni potrebbero riemergere al termine del conflitto”.
E’ trascorso ormai oltre un anno dall’inizio del conflitto in Ucraina e ad oggi il cessate il fuoco continua ad essere molto lontano. In uno dei suoi ultimi articoli Gabriele Natalizia, professore di Relazioni internazionali all’Università Sapienza di Roma e coordinatore del Centro Studi Geopolitica.info, ha parlato di tre possibili vittorie in questo conflitto. La nostra redazione lo ha contattato per cercare di capire meglio il significato di questa affermazione.
“Per prima cosa bisogna dire che ormai da tempo all’interno della Nato esiste un dibattito su quale futuro dare a questa alleanza – ha sottolineato Natalizia ai nostri microfoni – e quindi la discussione tra i Paesi si è basata principalmente su chi è il vero nemico contro il quale agire. Da una parte i Paesi dell’Europa chiedevano all’alleanza di continuare a fare difesa e deterrenza, dall’altra quelli anglosassoni spingevano per un impegno maggiore nei quadranti strategici per la sopravvivenza post guerra fredda e quindi indo-pacifico. Nel mezzo quelli meridionali volevano una specializzazione nella gestione della crisi e uno sguardo alle minacce da Est e Sud“.
Ma quali sono le tre possibili vittorie di questa guerra?
“La guerra ha interrotto questa discussione, ma presto le divisioni ritorneranno visto che si dovrà affrontare il tema della vittoria. Per esempio i Paesi orientali, Polonia in testa, chiedono alla Nato di respingere l’aggressione russa, di far entrare l’Ucraina nell’alleanza e di cambiare il regime in Russia. I Paesi anglosassoni, invece, hanno una posizione intermedia e l’obiettivo principale è quello di mettere la Russia nelle condizioni di non fare altre guerre. Mentre gli Stati europei meridionali hanno una posizione minimalista: respingere la Russia, ma anche sedersi ad un tavolo per negoziare senza un chiaro vincitore. Inoltre, possiamo distinguere anche una posizione differente tra Italia e Francia. Per Parigi la nuova pace deve trovare anche l’adesione della Russia, per Roma l’unica garanzia resta il deterrente costituito dalle forze convenzionali e non degli Stati Uniti“.
Intanto in Ucraina si continua a combattere…
“Questa potrebbe essere la fase preparatoria di una nuova offensiva russa. Da aprile il terreno è giusto per fare ulteriori attacchi massicci in Ucraina. Inoltre, i russi potrebbero giocare sul fatto che prima o poi gli americani vogliono chiudere la guerra e quindi hanno come obiettivo di arrivare il più forte possibile ad una eventuale trattiva. Bisogna dire anche un’altra cosa: nella prima fase il Cremlino proponeva la visione russi-ucraini come unico popolo. Ad oggi questa idea non c’è più e quindi Mosca sta utilizzando la violenza in tutte le sue componenti“.