Dopo oltre due ore di colloquio, il nuovo segretario ha trovato l’intesa con il Governatore dell’Emilia. Domani, in Assemblea la nuova nomina. Ecco le novità
Hanno lavorato insieme in Emilia Romagna (Bonaccini Governatore e Schlein sua vice), si sono sfidati nelle primarie del Partito Democratico, che si sono chiuse con il successo della Schlein ed ora lavoreranno nuovamente fianco al fianco per cercare di riportare il Pd in alto. Tra il nuovo segretario e il Presidente dell’Emilia è stato infatti siglato un accordo. Al termine di una video call durata un paio d’ore, sono stati sciolti tutti i nodi e tra le due forze dei dem è stato siglato un patto significativo.
Nel corso dell’assemblea del Pd che si terrà domenica, il nuovo segretario Elly Schlein proporrà la nomina di Stefano Bonaccini come Presidente del Partito Democratico. “Dopo quello che era successo nei gazebo non ci potevamo proprio permettere di creare divisioni o attriti. Nessuno avrebbe capito”, ha spiegato ieri all’agenzia Ansa un esponente del Pd vicino alla Schlein. Il partito sembra così poter tirare un respiro di sollievo. Nonostante siano ancora molte le caselle che attendono di essere riempite (da quella della segreteria a quella dei capigruppo), gli accordi principali per la gestione del partito sembrano essere stati trovati.
Una volta superato questo passaggio, tutto il resto, assicurano alcuni deputati, arriverà a cascata. Già, perché ora che Bonaccini sarà confermato nel ruolo di presidente, che è un ruolo di garanzia, non si potrà più parlare di “minoranza” o di “maggioranza”, perché si avrà una guida “unitaria” del partito. Una “pax democratica” che è stata accolta con soddisfazione dall’interno del partito e che sugella una nuova e più importante fase. Ieri la Schlein ha prima incontrato la Commissaria dell’Unione Europea per l’uguaglianza Helena Dalli, poi nel pomeriggio si è recata ai funerali di Bruno Astorre a Colonna, un comune nei pressi di Roma. Il rito funebre è stato officiato dal Monsignor Meacci ed ha visto la presenza, tra gli altri, del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.
I nomi in pole
Il confronto tra la Schlein e Bonaccini è stato lungo, serrato ed ha visto le due parti più importanti del Pd toccare diversi temi: su tutti quelli legate alle alleanze. Un segnale di cambiamento, ovviamente, dovrà essere dato, ma senza fratture o enfasi particolari. Uno dei primi punti sarà la scelta della presidenza dei gruppi di Camera e Senato (che erano della Serracchiani e di Simona Malpezzi). In pole, al momento, restano i nomi di Simona Bonafè, Michela de Biase e Giuseppe Provenzano alla Camera e di Francesco Boccia o Cecilia D’Elia al Senato. Sul fronte della segreteria, invece, sono in molti a scommettere che un ruolo di primo piano lo avrà Marco Furfaro e che ci sarà almeno un esponente di Art.1, la cui direzione ha dato il via libera alla procedura per rientrare nel partito Democratico.