In un articolo arriva un pesante attacco alla sinistra sulla vicenda del naufragio in Calabria: “Se la Meloni li attacca, gli scafisti non sono così male”.
Polemiche infinite, mentre in Calabria continuano le ricerche e i numeri dei decessi crescono tristemente. Il naufragio di Cutro, che poche ore fa ha purtroppo fatto registrare un’altra vittima, è stato affrontato con il pugno duro dal governo.
Giorgia Meloni ha dichiarato guerra aperta, ma in un articolo apparso su La Verità, arriva l’attacco diretto alla sinistra. Secondo il quotidiano sarebbe bastata la decisione di utilizzare il pugno duro da parte della destra per far partire una sorta di “contrordine” da parte della sinistra. In sostanza gli scafisti che in maniera unanime erano condannati e accusati di essere i primi responsabili degli sbarchi sulle coste, alla fine “guiderebbero solo barche”.
Nell’articolo arriva quindi una sorta di condanna a quello che è definito un “riflesso condizionato” della sinistra e di alcuni quotidiani che avrebbero cambiato il loro modo di affrontare la vicenda. I riferimenti su La Verità sono diretti, e smontano quello che è definito un rapido contrordine mirato solo ad attaccare la destra e le posizioni del governo Meloni.
Attacco alla sinistra: “Sugli scafisti cambia la narrazione”
L’articolo su La Verità fa luce su una serie di articoli e di affermazioni comparse su altri quotidiani negli ultimi giorni, che avrebbero tutti una stessa direzione. “Fisime, slogan, parole d’ordine, battute, argomentazioni: tutto uguale, tutto nello stesso momento”. Il riferimento è a quella che è definita una “linea unica”, quindi, “difendere gli scafisti”. Il quotidiano prende quindi spunto da una serie di dichiarazioni apparse su molti quotidiani, in cui si chiarisce che il problema non sono gli scafisti ma il motivo delle partenze da paesi poveri, e ancora sulla definizione degli scafisti che per la destra, decisa ad utilizzare il pugno duro, sono trafficanti di uomini, mentre per altri non sono quasi da condannare.
La Verità punta il dito contro quello che è definito il “contrordine”. Una sorta di indicazione sulla necessità di respingere qualsiasi tipo di indicazione del Governo, soprattutto quella su un tema caldissimo, per alimentare le polemiche. “Si muovono tutti insieme – si legge –, tutti nella stessa direzione come banchi di pesci tropicali, e quando uno cambia direzione all’improvviso, tutti svoltano all’unisono”. Un segnale deciso quindi, sulla necessità di cercare soluzioni ad una vicenda pesante, nella quale il numero dei morti impone di porre un freno alle polemiche e di cercare risposte immediate.