Il Ministro Schillaci interviene parlando del Pronto Soccorso e sottolineando come in alcun casi chi ci arrivane fa un uso improprio.
Si torna a parlare di un argomento molto importante che sempre di più pare essere all’ordine del giorno in Italia e che ha a che fare con il sovraffollamento burocratico che sempre più spesso pesa su medici e professionisti sanitari.
Ad essere intervenuto in merito alla questione è stato proprio il Ministro della Salute Orazio Schillaci, che cosi come riporta il sito Ansa ha ammesso: “Dobbiamo ridurre il carico burocratico che pesa su medici e sui professionisti sanitari, ma soprattutto oggi dal 60% a 80% di coloro che si recano in pronto soccorso, vi si recano in modo inappropriato”.
Delle parole che già da tempo sono nell’aria e che in un certo senso raccolgono il malumore di tutto il personale sanitario che da dopo il Covid si è trovato immerso in una mole di lavoro superiore al normale e su cui molte volte è anche impossibile metterci mano.
Ministro Schillaci: “I fondi Pnrr devono essere utilizzati in modo corretto”
“Dobbiamo offrire una sanità territoriale, come emerso in pandemia. Stiamo lavorando su questo, anche con i fondi del Pnrr che dobbiamo utilizzare in modo corretto” ha poi proseguito il Ministro della Salute Orazio Schillaci che come riporta il sito Ansa è intervenuto in merito alla questione che riguarda proprio l’aumento enorme della mole di lavoro per medici e personale sanitario, che sembra non avere una fine.
Si tratta di un argomento molto importante che proprio nelle scorse settimane aveva scatenato delle polemiche da parte della categoria stessa che da dopo il Covid si è trovato in una situazione davvero molto difficile e quasi impossibile da gestire.
“Ma la vera trasformazione sarà la digitalizzazione della sanità, che ci permetterà anche di superare le tante disuguaglianze che ci sono oggi nel servizio sanitario” ha poi riferito lo stesso Ministro nel suo intervento in diretta Uno Mattina su Rai Uno e ancora: “Il sistema sanitario italiano è validissimo gli operatori sono i migliori al mondo e noi cerchiamo di difenderlo per assicurare un’assistenza uguale per tutti a prescindere dalla regione in cui vivono”.
Insomma la strada imboccata sembra essere quella giusta almeno nelle intenzioni, non resta che attendere per vedere se poi il tutto verrà in qualche modo messo in pratica, cosi da ristabilire anche il lavoro interno agli ospedali e non solo.