Una “truffa immobiliare” è stata scoperta da parte degli inquirenti che avevano avviato delle lunghe indagini. Si stratta di un sequestro milionario da record
Una vicenda che stava andando avanti da un bel po’ di tempo, fino a quando non sono riusciti ad arrivare alla conclusione. Una truffa immobiliare è stata effettuata in una delle capitali più famose ed importanti al mondo. Ci troviamo in Francia, ovvero a Parigi, dove sono stati sequestrati moltissimi immobili. Una cifra che supera abbondantemente i 450 milioni di euro (si parla addirittura di 461). Un patrimonio che è stato sequestrato ad un note molto noto in questo campo. Si tratta di Adrien Labi, ricco uomo d’affari britannico. Originario della Libia, a partire dal 2002 ha numerose proprietà immobiliari.
Tanto da acquistarle in alcuni dei più importanti quartieri parigini come: Champ-de-Mars a Avenue Marceau, Trocadéro e Champs-Elysees. Una cifra “record” per un semplice motivo: i 461 milioni di euro, infatti, è esattamente il dato che viene recuperato in un anno in Francia dall’Agenzia per la gestione e il recupero dei beni sequestrati e confiscati. Le accuse nei confronti dell’imprenditore sono molte ed allo stesso tempo gravi visto che si parla di: “evasione fiscale” e “omessa esecuzione di scritture contabili“. Secondo quanto riportato dalla capitale francese pare che le autorità stiano facendo di tutto che Labi regolarizzi la situazione fiscale con una sanzione. Questo è quello che fa sapere l’Ufficio del procuratore finanziario nazionale.
Parigi, scovata truffa immobiliare milionaria: le ultime
Non è finita qui visto che l’imprenditore dovrà poi aggiungere altri 30 milioni da versare come cauzione giudiziaria. Questo è quello che fa sapere il quotidiano ‘Le Monde‘. Si tratta di una somma mastodontica. Secondo quanto fanno sapere dalla Francia pare che il ricco uomo d’affari avrebbe proceduto con queste operazioni attraverso normali società immobiliari. Le stesse che venivano possedute da altrettante società. Anche se, lo stesso imprenditore, aveva notato un qualcosa di particolare. Ovvero che l’accordo che legava Parigi e Copenaghen lasciava un’incertezza sul caso dei proprietari danesi in Francia.
Sia per persone fisiche o società domiciliate nel Paese. Non è affatto un mistero che Labi sia al centro dell’attenzione. Da 13 anni è nel mirino del fisco francese. In un primo momento era stato accusato per “omesso versamento dell’imposta sui redditi, dell’imposta di solidarietà sul patrimonio e dell’imposta sul patrimonio immobiliare”. Nel 2014 e nel 2015 due nuove denunce, fino a quando il 24 febbraio 2023 viene aperta una nuova istruttoria del fisco.