Migranti, non cessano le accuse contro il governo per quanto riguarda la strage di Steccato di Cutro (provincia di Crotone). In merito a quanto accaduto interviene direttamente il ministro Luca Ciriani
Luca Ciriani non ci sta ed allontana nuovamente le critiche. Quelle che, oramai da qualche settimana, stanno piovendo contro il governo targato Meloni. Per quanto riguarda la vicenda dei migranti e della tragedia di Cutro dove sono stati ritrovati i corpi di 76 persone. Molti dei quali bambini e donne. Tanto è vero che il ministro per i rapporti con il Parlamento ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano ‘Il Corriere della Sera‘ dove si è soffermato su questo argomento. Le accuse che il governo sta continuando a ricevere sono definite ingiuste dallo stesso politico.
Tanto è vero che ci ha tenuto a sottolineare: “L’Italia sta soccorrendo decine e decine di navi e barconi ogni giorno. Mi pare strumentale continuare a puntare il dito verso di noi che, invece, avevamo visto giusto. Il governo è impegnato in ogni modo per salvare queste persone, ma è impossibile garantire la sicurezza a tutti. Ciò dimostra che l’Italia non può essere lasciata sola“. Ci tiene a ribadire che nessun decreto, fino a questo momento, è stati blindato. Nella giornata di domani, martedì 14 marzo, in Senato il testo inizierà il suo iter come da programma.
Migranti, Ciriani: “Il Parlamento può migliorare il testo“
Lo stesso Ciriani ammette che il Parlamento può solamente andare a migliorare il testo. Come è già accaduto in altre occasioni in passato. Non esclude che tutto questo possa accadere visto che che l’approccio potrebbe essere costruttivo. In merito a questa vicenda, però, si è soffermato anche sulle prime dichiarazioni e dal pensiero da parte della neo segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein.
“Mi pare che abbia un atteggiamento di opposizione pregiudiziale. Vedremo“. In conclusione si è soffermato anche sui dubbi dal Quirinale, in particolar modo sui permessi di protezione speciale: “In questo momento non ne sono al corrente. Stiamo parlando di un tema molto delicato. Non c’è in nessun Paese europeo. Siamo aperti a proposte. Tutto questo non può diventare un grimaldello“.