Estradato oggi dalla Francia il tunisino Abidi Mohamed, altamente indiziato dell’omicidio del Caporal Maggiore Lucente Pipitone, avvenuto lo scorso 10 febbraio a Roma
Varco di polizia di frontiera di Ventimiglia, gli agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile di Roma erano presenti oggi all’arrivo del tunisino Abidi Mohamed, presso il Settore di Frontiera della Polizia di Stato di Ventimiglia, per notificargli l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Roma, su richiesta della Procura capitolina.
L’uomo è gravemente indiziato per omicidio preterintenzionale del militare Lucente Pipitone. Il Caporal Maggiore era stato ucciso a Roma, in via dei Sesami lo scorso 10 febbraio
Abidi Mohamed sarebbe fuggito da Roma qualche giorno dopo aver commesso il fatto, quando la sua foto era ormai stata diffusa da tutti i media; gli agenti della Squadra Mobile non erano riusciti a trovarlo nell’appartamento che aveva usato come suo nascondiglio. Eppure erano state trovate evidenti tracce della sua presenza. Dopo aver appreso della sua partenza, ed accertato che avesse dei parenti in Francia nella zona di Montpellier, gli investigatori hanno proceduto ad intensificare i precedenti contatti la Polizia Francese, attraverso il Servizio di Cooperazione Internazionale. Contatti che hanno portato al fermo dell’uomo al posto di Polizia di Frontiera francese di Le Perthus, al confine con la Spagna. Abidi era munito di fotocopia di un documento intestato ad un connazionale e tentava di raggiungere la Spagna.
Omicidio Caporal Maggiore Lucente Pipitone, estradato il presunto autore del delitto
Era conosciuto dalla Gendarmeria Francese, perchè in passato in Francia era stato fermato per guida senza patente nella zona di Perpignan. In quella circostanza gli erano state prese le impronte digitali, risultate utili per la sua identificazione e per riscontrare l’inserimento nel circuito Schengen del Mandato di Arresto Europeo ai fini dell’estradizione. Le indagini della Squadra Mobile sull’omicidio hanno portato a ritenere che il movente possa essere riconducibile ad una banale lite per motivi di viabilità. Lite iniziata con una discussione e poi sfociata nell’aggressione di Abidi contro il militare, che cadendo a terra dopo aver ricevuto un pugno, aveva violentemente sbattuto la testa. Alcuni testimoni, infatti, avevano visto la scena delle due auto, la Fiat 500 Abarth del tunisino e la Fiat Panda del militare, ferme in mezzo alla carreggiata con il motore acceso.
Abidi Mohamed è stato catturato tra Francia e Spagna, è indiziato di omicidio preterintenzionale
Il tunisino che era vestito completamente di nero con un cappuccio che ne nascondeva in parte il volto; dopo il pugno si sarebbe chinato verso la vittima provando a scuoterla per sincerarsi delle sue condizioni, ma avendo notato che l’uomo non aveva reazioni, lo avrebbe afferrato dalle spalle e trascinato verso lo sportello lato passeggero, sistemandolo in posizione semi seduta per poi allontanarsi velocemente a bordo della sua auto. Le indagini immediatamente successive, hanno portato al proprietario del mezzo che quella notte aveva prestato la sua auto ad un suo conoscente di origini tunisine, a lui noto come “Mo Bro”. Si trattava di Abidi.
Dopo la ricostruzione dei fatti da parte della Squadra Mobile la Procura della Repubblica di Roma richiedeva la misura cautelare in carcere per l’aggressore, ora accusato di omicidio preterintenzionale. Si stanno raccogliendo ulteriori elementi, per capire chi abbia aiutato il tunisino a nascondersi prima a Roma poi in Francia.