Lorenzo Riggi in esclusiva ai nostri microfoni: “In Russia non considerano la Corte Penale internazionale e quindi non ci saranno conseguenze per la guerra”.
E’ notizia di ieri la decisione della Corte Penale internazionale di emettere un mandato di arresto nei confronti di Vladimir Putin. La nostra redazione ha contattato Lorenzo Riggi, responsabile desk Russia del centro studi Geopolitica.info, per capire meglio il significato di questa scelta e la reazione di Mosca a posizione.
Lorenzo Riggi, cosa significa la decisione della Corte Penale e qual è stata la reazione di Mosca?
“Il mandato d’arresto rappresenta un primo tentativo di avviare il processo contro i crimini di guerra per i quali Putin è ritenuto il primo responsabile. La reazione di Mosca è stata caratterizzata con un fare di scherno. Da un lato perché non partecipa al Trattato di Roma e quindi non riconosce la Corte Penale internazionale. Inoltre, dal Cremlino non ritengono questa decisione un fattore rilevante della guerra“.
Putin potrebbe essere in futuro mandato arrestato e mandato a processo?
“La conseguenza più immediata di questo mandato di arresto, qualora dovesse essere confermato, è rappresentata dal fatto che il presidente russo non potrà più entrare nei Paesi che fanno parte del trattato di Roma altrimenti rischierebbe l’arresto immediato. In futuro i criminali di guerra saranno puniti, ma non penso che Putin sarà mai portato in tribunale“.
Riggi: “Non tutti i crimini di guerra sono di responsabilità politica”
Questa decisione avrà delle conseguenze sulla guerra in Ucraina?
“Non credo. La Cpi in Russia non è tanto considerata e sono certo che la leadership russa era a conoscenza dei crimini di guerra. Bisogna dire un’altra cosa. A netto del discorso della deportazione della popolazione, penso che gli altri crimini di guerra siano di responsabilità dei singoli gruppi militari e non ella leadership politica“.
Potrebbero esserci altre tensioni all’interno della leadership russa?
“Assolutamente no. La leadership russa è sempre stata molto scettica su queste cose e quindi non ci saranno dei cambiamenti“.
Qual è la situazione attuale in Ucraina?
“E’ una situazione molto simile a quella dei giorni scorsi. I russi continuano a premere con Bakhmut con successi limitati. Però fondamentalmente l’azione di pressione è osteggiata da una resistenza ucraina, che continua a rimanere solida e viene sostanzialmente rifornita“.