Erick Jacquin: “Non conosco uno chef che non sia presuntuoso”

Erick Jacquin, lo chef che è stato anche a Masterchef torna a parlare della sua categoria e non la manda a dire.

Non ha certamente bisogno di presentazioni lo chef che di recente è diventato ancora più famoso grazie alla sua partecipazione come giudice di Masterchef, eppure il suo successo arriva da molto prima di questo. Dalla Francia in Brasile per assumere la guida del ristorante Le Coq Hardy a San Paolo. Era il 1995 e il patron Vincenzo Ondei andò personalmente a prelevarlo a Parigi, promettendogli di renderlo ricco.

Erik Jacquin
Erick Jacquin, foto fonte Google Notizie.com
Ogni chef è presuntuoso. Non ne conosco uno che non lo sia. Puoi esserlo se sai cucinare. Ma ci sono molti chef con un ego enorme, che non sono capaci. Cucinare è padroneggiare il fuoco, la stufa. La cucina deve avere profumo, consistenza, bellezza. L’olfatto è molto importante. Perché se cucinare è un atto, è l’unico che scompare ma puoi ancora guardare, mangiare, annusare e talvolta sentire. Se cucinare è un atto, non ne esistono di simili” ha ammesso in una sua recente intervista.

Erick Jacquin: “La maggior parte dei cuochi oggi non sa cucinare”

Non ha peli sulla lingua il noto chef che con la stessa schiettezza che da sempre lo contraddistingue non si preoccupa di lanciare anche delle frecciatine ai suoi colleghi o per meglio dire alla sua categoria, che secondo il suo punto di vista è stata rovinata anche da internet.

Erick Jacquin, foto fonte Google, Notizie.com

C’è una scuola di cucina a ogni angolo e, quel che è peggio, dice che sei uno chef. Ma non esiste una scuola da chef. Io sono andato a scuola di cucina per imparare le basi. Ecco perché la maggior parte dei cuochi oggi non sa cucinare. Vorrei sapere chi sa fare un arrosto al forno, senza sottovuoto” ha confessato e ancora: “Lasciare un arrosto in un sacchetto di plastica per quindici ore, è alla portata di tutti. La bassa temperatura non è cucina. Vorrei vedere in quanti sanno fare un consommé chiarificato due volte, con un bel colore brillante e traslucido, saporito”.

Insomma davvero delle parole importanti le sue che da un certo punto di vista sollevano anche un vero allarme che potrebbe alla lunga anche rivelarsi controproducente per la categoria stessa che nella maggior parte dei casi è formata da persone che sanno davvero fare il mestiere dello chef. Infine, per chi gli chiede di Masterchef commenta: “Devo tutto alla televisione, la apprezzo molto. Quello che ha fatto di straordinario, è stato cambiare il modo di mangiare in casa. La gente gioca a Masterchef, cucina, dà i voti. Molte persone hanno acquistato padelle e ingredienti diversi”.

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