Una esplosione si è verificata nelle ultime ore ed ha distrutto missili russi: per il momento non c’è stata alcuna rivendicazione da parte di Kiev
391mo giorno di conflitto in Ucraina. Continuano (purtroppo) senza sosta bombardamenti ed esplosioni sia da una parte che dall’altra. Come aumentano anche il numero delle vittime tra soldati e soprattutto civili. Nelle ultime ore c’è da segnalare un attacco che si è verificato in Crimea. Precisamente nella città di Dzhankoi. A riportare la notizia ci ha pensato direttamente l’emittente televisiva ‘CNN‘. Ad essere colpiti sono stati alcuni missili da crociera russi “Kalibr“. Gli stessi che erano trasportati in treno. Dovevano arrivare alla flotta russa nel Mar Nero.
Ed invece sono stati distrutti, appunto, per una esplosione che è avvenuta poche ore fa. L’annuncio è stato dato direttamente dal ministero della Difesa ucraino. Nel frattempo le autorità di Kiev non hanno rivendicato la responsabilità dell’attacco. Anche se questo episodio serve, in qualche modo, a cercare di smilitarizzare ancora di più la Russia. Ed anche di preparare la penisola di Crimea alla liberazione dall’occupazione.
Crimea, esplosione distrugge missili destinati ai russi
Nel frattempo sono arrivate anche alcune dichiarazioni del capo delle autorità filorusse del posto, ovvero di Sergei Askyonov. Quest’ultimo ha fatto sapere che l’attacco e l’attivazione del sistema di difesa aerea della regione ha annunciato l’abbattimento da parte di due droni ucraini. Sempre nella stessa zona in cui si è verificata l’esplosione. La conferma arriva direttamente anche dalla ‘Dpa‘. In seguito a quest’ultimo avvenimento una persona è rimasta gravemente ferita e portata immediatamente in ospedale.
Non è finita qui visto che due edifici sono stati completamente danneggiati per via di questa esplosione. Nel frattempo, però, dalla Russia non ci sono conferme in merito alla distruzione dei missili. Non è da escludere che nelle prossime ore ci possa essere. La tensione, tra le due parti, aumenta sempre di più. Soprattutto in attesa del secondo incontro (programmato nel pomeriggio) tra il presidente russo Vladimir Putin ed il suo omologo cinese Xi Jinping.