Consiglio europeo, Meloni alla Camera: è scontro duro con le opposizioni. La premier a Bonelli “Non sono Mosè”

Domani inizia la due giorni del Consiglio europeo, che vedrà partecipare anche l’Italia col presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il capo del Governo dopo l’informativa al Senato, oggi è intervenuta alla Camera. Durissimo l’attacco alla premier da parte delle opposizioni: da Conte a Richetti fino a Bonelli che in Aula porta porta sassi raccolti sul greto dell’Adige. Meloni replica “Non sono Mosè”

Il premier Giorgia Meloni  lascia l’Aula della Camera, diretta al Quirinale per il tradizionale pranzo con il Capo dello Stato che precede ogni Consiglio europeo.

Consiglio europeo, Meloni replica alla Camera
Consiglio europeo, Meloni replica alla Camera, foto Ansa

L’ultimo a prendere la parola in sua presenza, il leader M5S Giuseppe Conte, che riserva al capo dell’esecutivo non esattamente parole al miele. Se dunque i toni erano già stati caldi durante l’informativa di ieri al Senato da parte del presidente del Consiglio alla pre vigilia del viaggio per il summit europeo, oggi a Montecitorio sono stati addirittura incandescenti. Non si è risparmiata dunque il premier Meloni all’indirizzo delle opposizioni, non si sono risparmiati coloro i quali hanno preso parola durante il dibattito.

Consiglio europeo, Meloni alla Camera scontro duro con le opposizioni

Il premier Meloni replica alla Camera, scontro con le opposizioni. Foto Ansa
Il premier Meloni replica alla Camera, scontro con le opposizioni. Foto Ansa

Tra gli interventi più attesi, c’era quello del leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe ConteIeri lei ha avuto l’audacia di dire che preferirebbe dimettersi piuttosto che andare in Europa come ci sono andato io. È inutile ricordarle che il mio governo è andato in Europa e ha portato a casa 209 miliardi. Lei non ha portato nulla e rischia di farci perdere i soldi del Pnrr. ‘L’Italia esce in piedi. Conte si è battuto’. Sa chi l’ha detto nel 2020? Giorgia Meloni. Complimenti per l’ennesimo voltafaccia”. Soltanto pochi minuti prima, l’ex presidente del Consiglio era stato, se possibile, ancora più duro “Siamo a 4 mesi dall’insediamento del vostro governo e avverto il dovere di denunciare con fermezza la vostra grave inadeguatezza che connota il suo esecutivo”. Giuseppe Conte cita alcuni esempi precisi: la tragedia di Cutro e la vicenda Dalmastro e poi aggiunge “E poi c’è la questione sulla clamorosa giravolta del Mes e avevate anche promesso di non toccare i diritti civili e siete arrivati a respingere il regolamento Ue sui figli come solo in Polonia e Ungheria”.

Dal Movimento 5 Stelle ad uno degli esponenti di spicco del Terzo Polo, l’ex presidente di Azione, capogruppo alla Camera per il partito di Carlo Calenda Matteo RichettiSe la maggioranza è compatta io sono Marilyn Monroe. Lei non ha ricevuto l’applauso di un pezzo della maggioranza. A me non interessano le assenze nei banchi del governo ma ieri Romeo le ha rivolto parole gravi, le ha chiesto di ascoltare i saggi consigli. Ma saggi di chi?”. Poi l’esponente di Azione ha aggiunto “Noi voteremo per parti separate e su questo daremo forza alle posizioni del governo. L’intesa giallo-verde è come un diamante, è per sempre e da qui in avanti alcuni problemi li avrà”.

Il premier alla Camera replica a Bonelli su siccità “Non sono Mosè”

Il deputato Angelo Bonelli durante il dibattito alla Camera
Il deputato Angelo Bonelli durante il dibattito alla Camera, foto Ansa

Le parole di Richetti riferite all’assenza in Aula di una parte della maggioranza , trovano poi una sorta di giustificazione politica nelle dichiarazioni del leghista Molinari, ai microfoni dei giornalisti in Transatlantico “I ministri avranno altri impegni, non saranno a casa a girarsi i pollici. Ho sentito Giorgetti ed era impegnatissimo sulle crisi bancarie, comunque il gruppo c’è e anche il rappresentante della Lega, visto che è presente Valditara”. Poco dopo arriverà anche il ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli. Ma uno dei titoli di giornata ai giornalisti di agenzie, testate on line e carta stampata, lo fornisce, tanto per cambiare lei: il premier Meloni. “Spero che l’onorevole Bonelli non voglia dire che in cinque mesi ho prosciugato l’Adige, neanche fossi Mosè. Le conseguenze della siccità sono forse frutto delle politiche sbagliate in questi anni. Non sono Mosè e non ho prosciugato l’Adige io”. Così  Giorgia Meloni aveva dunque  risposto al deputato di Avs Angelo Bonelli, che Aula aveva porta porta sassi raccolti sul greto dell’Adige.

Il premier oltre il sarcasmo, aveva però di nuovo risposto con toni duri e fermi in Aula. I temi ovviamente gli stessi affrontati anche ieri al Senato: Mes, superbonus, guerra in Ucraina e immigrazione. Tanti i passaggi salienti del premier Meloni, tra questi “”Ho sentito dire dall’onorevole del Movimento 5 Stelle Scutellà ‘fermatevi’. Penso dovrebbe dirlo a Putin. Mi fa specie che lo dica a noi perché questo vuol dire consentire l’invasione dell’Ucraina. Se ci fermiamo consentiamo l’invasione dell’Ucraina e non sono così ipocrita da scambiare il termine invasione con il termine pace”. E ancora sul tema migranti salvati “Dal 2013 al 2023 secondo i dati Unhcr nel Mediterraneo sono morte complessivamente 25.692 persone: sappiamo che il rischio che qualcosa vada storto è insito nelle partenze in sé e infatti è accaduto con tutti i governi. Sono andata a guardare quale era la percentuale di quanti non si è riusciti a salvare rispetto alle partenze e i dati di questo governo sono i più bassi“.

E ancora “Al di là dei commenti avvilenti sul fatto che sia o meno una madre e mi comporti o meno da madre” ai “colleghi sfugge la conseguenza di questo dibattito: dall’inizio di quel mandato l’Italia ha salvato 36.500 persone in mare”. 

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