Aveva ucciso il padre per proteggere la madre: il procuratore generale ha chiesto il carcere per il figlio della coppia
Era il 30 aprile di tre anni fa quando Alex Pompa uccise il padre, Giuseppe. Lo fece perché stava difendendo la madre dopo l’inizio dell’ennesimo litigio tra la coppia. Solamente che in quel momento la situazione, in quel momento, stava peggiorando. Fino a quando il ragazzo non ha preso un coltello e lo ha colpito. Per ben 34 volte. Il tutto si verificò all’interno del loro appartamento a Collegno. Nella giornata di ieri, mercoledì 22 marzo, il procuratore generale Alessandro Aghemo ha chiesto (durante il processo d’appello) per l’omicida 14 anni di carcere. Non si tratterebbe affatto della prima volta che chiede questa pena visto che, già in primo grado, era stata chiesta ciò.
In quella occasione, però, il 21enne venne assolto per “legittima difesa“. A difendere il ragazzo l’avvocato Claudio Strata. A presiedere il tutto il giudice Maria Cristina Domaneschi. Il procuratore ha spiegato alla Corte che in quella sera non poteva mai esserci legittima difesa. Per via del fatto che il padre non sarebbe mai passato dalle minacce a colpire la madre. Ed è per questo motivo che spinge affinché si tratti di un omicidio. Ovvero che il figlio non avrebbe difeso né la madre e né se stesso, aggredendo invece una persona disarmata. Nel corso dei suoi interrogatori, sia ai giudici che ai carabinieri, il ragazzo ha sempre ribadito di aver agito per difendere la madre che in quel momento era in pericolo. Avrebbe anticipato la mossa del padre che si stava recando in cucina per prendere il coltello e, probabilmente, ucciderli.
Uccise il padre per proteggere la madre, Alex Pompa rischia 14 anni di carcere
Nel frattempo sono arrivate anche le parole da parte dell’avvocato Strata. Lo stesso che ha ribadito di non essere affatto sorpreso dalla richiesta da parte del procuratore generale. Anche perché, come riportato in precedenza, la stessa era stata effettuata anche nel processo di primo grado. In questo momento il ragazzo, fa sapere, è molto provato. Soprattutto ricordare quello che accadde quella sera di tre anni fa. Nella giornata di ieri, in aula, erano presenti anche la madre, la fidanzata ed il fratello. Loro tre non lo hanno mai lasciato da solo.
Tanto è vero che il ragazzo, fa sapere il legale, avrebbe anche cambiato il cognome. Utilizzando quello della madre, Maria Cotoia. In questo momento Alex si trova in Spagna per l’Erasmus dove sta studiando alla facoltà di Scienze della Comunicazione. La prossima udienza è prevista per il 12 aprile di quest’anno a partire delle ore 9.