La tubercolosi ritorna a fare paura. A lanciare l’allarme a Massimo Andreoni alla vigilia della giornata mondiale. Ecco tutti i dettagli.
Il Covid è ormai alle spalle, ma c’è un’altra malattia che sembra iniziare a preoccupare in questi ultime settimane: la tubercolosi. A lanciare l’allarme è direttamente Massimo Andreoni, direttore scientifico Simit alla vigilia della nuova giornata mondiale.
“Parliamo di una malattia in ripresa – ha spiegato il professore, citato dall’Adnkronos – è questo è un po’ inevitabile perché la globalizzazione ha tanti aspettati positivi e negativi. Permette ai germi di circolare meglio e questi arrivano anche al bacillo tubercolare, che ora sta diventando sicuramente molto più resistente rispetto a prima. Esistono dei casi in cui il trattamento diventa molto più complicato e non si riesce a battere nemmeno con sette-otto farmaci e in questo caso il problema diventa molto grave“.
Per questo motivo l’invito è quello di prestare la massima attenzione per non rischiare di vedere i casi aumentare nel giro di davvero poco tempo.
Obiettivo: eliminare la tubercolosi entro il 2030
L’allarme della tubercolosi arriva alla vigilia della giornata mondiale e, soprattutto, in un momento forse delicato per debellare definitivamente la malattia. Come riportato dall’Adnkronos, l’Italia è in pole position nella lotta di eliminare la malattia entro il 2030, come auspicato dall’Organizzazione Mondiale alla vigilia della World Tb Day.
Nonostante l’obiettivo di eliminare definitivamente questa malattia non è lontano, i numeri continuano ad essere molto importanti e per questo motivo i medici continuano a predicare la massima attenzione. Ad oggi sono oltre un milione di contagiati ogni anno e un numero molto simile di decessi a livello globale. E lo scorso anno, anche a causa della pandemia, è stata registrata una crescita dei numeri.
La dottoressa Cirillo: “L’Italia è definita a bassa endemia”
La situazione in Italia sulla tubercolosi è spiegata nei dettagli da Daniela Maria Cirillo, presidente della Società europea di micobatteriologia: “L’Italia ha circa 3mila di casi all’anno e per questo motivo è a bassa endemia di tubercolosi (come la maggior parte degli Stati dell’Europa occidentale) ed è uno dei Paesi che dovrebbe vincere questa battaglia“.