ESCLUSIVA – Inter, Alessia Fabiani: “Battiamo la Rubentus in Supercoppa”

L’attrice, tifosa nerazzurra, commenta l’avvicinamento alla sfida di San Siro in esclusiva a notizie.com: “Mio figlio è romanista, purtroppo ho visto vincere i bianconeri all’Olimpico pochi giorni fa. Ora voglio la rivincita personale”.

Alessia Fabiani
Alessia Fabiani ha parlato della Supercoppa Italiana tra Inter e Juventus in esclusiva a notizie.com (Getty Images)

Prova a prendersi la rivincita personale in Supercoppa Italiana. Alessia Fabiani, tifosa interista, si avvicina con ottimismo alla sfida di stasera con la Juventus: “Vinciamo, me lo sento. Speriamo bene…”, dice in esclusiva a notizie.com. L’attrice-conduttrice ha ancora il dente avvelenato per aver visto vincere i bianconeri sotto ai suoi occhi pochi giorni fa: “Ero allo stadio Olimpico con mio figlio, lui tifa Roma, quindi simpatizzo anche per i giallorossi per ovvi motivi. La ‘Rubentus’ dovrebbe smetterla di rubare…”. Pronuncia la battuta e sorride, è uno sfottò che precede di qualche ora il fischio d’inizio a San Siro: “Sono ottimista, l’Inter si è ripresa, è in un buon momento di forma. Negli ultimi anni la squadra aveva avuto un rendimento poco costante, la risalita è iniziata e quindi sono fiduciosa. Mi piace come sta giocando in questo momento”. Ci si affida all’attacco con un trofeo in palio: “Se devo fare dei nomi dico Lautaro Martinez e Dzeko, per il secondo a casa c’è stato un conflitto di interessi visto il club di provenienza”. 

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L’Inter amore di famiglia: “Per mio padre non esistevo…”

Alessia Fabiani
Alessia Fabiani deve alla famiglia l’amore per i colori nerazzurri: “Quando giocava l’Inter per mio padre non esistevo…” (Getty Images)

L’amore per i colori nerazzurri nasce in famiglia: “Mio padre è una cosa assurda. Chiamavo e non mi rispondeva, suonavo al citofono e non mi apriva. Se c’era l’Inter rischiavo di rimanere fuori casa. Praticamente durante le partite era come se non esistessi…”. Un dolce ricordo la lega comunque alla Juve, avversaria di stasera: “Mia nonna Laura è stata molto importante nella mia vita, era tifosissima bianconera. Erano gli anni di Schillaci, poi di Ravanelli. Io non sono ai suoi livelli, né a quelli di mio padre… Prima seguivo dal vivo le gare, ero spesso a San Siro, ora col Covid si è complicato ancora di più tutto”. I flashback sono stati inevitabili domenica scorsa: “Ho rivisto Mourinho da vicino, mi ha sempre colpito per la sua personalità. Ho ripensato a quel magnifico Triplete…”. 

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