Appena insediatosi, il nuovo manager del gigante del caffè americano ha dichiarato di voler lavorare a contatto dei clienti come barista.
Il nuovo CEO di Starbucks, Laxman Narasimhan, è subentrato a Howard Schultz circa due settimane prima del previsto e tra i suoi primi nuovi impegni presi c’è stato quello di servire caffè ai clienti della multinazionale statunitense, dopo che nelle 40 ore di formazione che ha dovuto svolgere da ottobre scorso c’era anche il compito di servire i caffe al bar come un dipendente qualsiasi.
Starbucks è una catena di caffè statunitense fondata a Seattle nel 1971. Oggi è la più grande catena del suo genere al mondo, con 28 720 punti vendita in 78 paesi, di cui 12 000 negli Stati Uniti. I punti vendita di Starbucks vendono esclusivamente la propria marca di caffè, tè, bevande, pasticcini, utensili e macchine da caffè, ma l’obiettivo principale dell’azienda è quello di “fornire un’esperienza al consumatore”, vale a dire offrire ai propri clienti un servizio unico che non troverà nei caffè di un’altra marca.
L’esempio deve venire dall’alto
Starbacks è la più grande catena di coffe shop del mondo. L’azienda americana, oramai famosa in tutto il mondo, ha puntato fin dall’inizio a coinvolgere il cliente in un nuovo modo di gustare il caffè e i derivati da esso. Sbarcato in Italia da alcuni anni, dopo Milano ora sta per aprire una seconda sede nella Capitale. Da alcuni giorni è arrivato un nuovo CEO a dirigere il colosso americano, Laxman Narasimhan che, dopo essere entrato a far parte di Starbucks in ottobre, ha trascorso questi mesi a imparare il business e ha svolto anche 40 ore di formazione per baristi. Questa esperienza lo ha colpito profondamente tanto da dichiarare “che all’inizio è stato sconvolgente, ma ci sono cose che vanno fatte in prima persona se si vogliono conoscere bene le cose”. Narasimhan, di origine indiana, vanta una grande esperienza presso varie multinazionali, ha ricoperto infatti vari ruoli esecutivi in PepsiCo dal 2012 al 2019, arrivando a ricoprire il ruolo di Chief Commercial Officer. Prima di entrare in PepsiCo, Narasimhan ha lavorato per 19 anni in McKinsey & Co. Per approdare a Starbucks a settembre ha lasciato la carica di amministratore delegato della Reckitt Benckiser, azienda britannica produttrice di prodotti per la pulizia e la salute, che ha ricoperto per tre anni.
Lavorerà al bancone del bar
Quando ha accettato il nuovo ruolo presso l’azienda americana ha voluto prima capire la realtà del nuovo mondo dove sarebbe andato a lavorare. Negli ultimi cinque mesi Laxman ha viaggiato in oltre 30 store, stabilimenti produttivi e centri di assistenza, ottenendo anche il diploma di barista lungo il percorso. “Ci sono cose che vanno viste in prima persona“ ha ribadito inaugurando il nuovo corso con una lettera ai dipendenti dove spiegava la sua filosofia. “Per tenerci vicini alla cultura e ai nostri clienti, nonché alle nostre sfide e opportunità”, ha scritto Narasimhan, “intendo continuare a lavorare nei negozi per mezza giornata al mese e mi aspetto che ogni membro del team dirigenziale resti collegato e impegnato nella realtà dei nostri negozi al fine di migliorare”.
Starbucks’s New CEO Laxman Narasimhan plans to work four hours in a different #Starbucks store each month and expects his senior leaders to do the same. #leadership #culture cc @ScottWLuton https://t.co/5762WnBP7F via @heatherhaddon @WSJ pic.twitter.com/wiZvzNR6ml
— Theodora (Theo) Lau – 劉䂀曼 🌻 (@psb_dc) March 23, 2023
Detto fatto, una foto immortala infatti il nuovo amministratore delegato in maniche di camicia, pronto a servire l’iconico caffè, affacciato fuori dal gabbiotto di vetro di un take away di uno coffe store di Chiacago. Narasimhan ha garantito ai suoi dipendenti che lavorerà mezza giornata al mese in una delle sedi del gigante americano del caffè.