Alcuni attori italiani hanno fatto causa a Netflix, costretti da una condotta a dir poco controversa da parte del colosso dello streaming.
Quando ci si trova a lavorare con una delle aziende più importanti del settore audiovisivo, si immagina immediatamente di accedere a dei compensi quantomeno in linea con le tradizionali case di produzione e, invece, pare che molti attori italiani stiano avendo più di una perplessità nei confronti delle esigue paghe ricevute da Netflix.
La questione, dopo mesi di trattative e polemiche, è sfortunatamente sfociata in una denuncia presentata al Tribunale di Roma da parte della società Artisti 7607, ovvero una delle associazioni di artisti italiani più importanti del settore.
Netflix con il braccino corto?
Il colosso statunitense, secondo quanto dichiarato da Artisti 7607, avrebbe evitato di comunicare agli interpreti e agli agenti di questi, i dati relativi al successo accumulato dai film o dalle serie tv girati. Oltre a non aver rispettato il decreto legislativo 35/2017 – che obbliga ogni emittente a informare i diretti interessati sui dati relativi allo sfruttamento delle opere – Netflix avrebbe sostanzialmente sottopagato gli attori coinvolti in progetti destinati alla piattaforma di streaming.
Cinzia Mascoli, presidente dell’associazione Artisti 7607, ha denunciato l’accaduto: “La causa è l’inevitabile conseguenza di sterili e lunghe trattative nel corso delle quali la piattaforma non ha ottemperato agli obblighi di legge. Non ha fornito dati completi sulle visualizzazioni e i ricavi conseguiti in diverse annualità. Tutti elementi indispensabili per ottenere una remunerazione adeguata e proporzionata per gli artisti. Anche per opere di grande successo, gli artisti si vedono corrispondere cifre insignificanti e totalmente slegate dai reali ricavi. Per questo, ci aspettiamo sostegno e vigilanza da parte delle istituzioni per tutelare i nostri diritti. Le norme oggi ci sono: bisogna solo farle rispettare”. Secondo le recenti dichiarazioni di Netflix, Artisti 7607 sarebbe una delle pochissime associazioni in Italia con cui non è stato possibile raggiungere un’intesa pacifica, ma non ci sono stati ancora commenti ufficiali in risposta alla denuncia ricevuta. Ricordiamo che Artisti 7607 rappresenta attori del calibro di Claudio Santamaria, Neri Marcoré, Elio Germano e Michele Riondino.