Ennio Avolio, responsabile del Settore nutrizione di Health Center: “Non esiste una regolamentazione chiara. Le cellule staminali non aiutano l’organismo”
“Da nutrizionista posso dire che la dieta mediterranea è la base di un’alimentazione sana. E che sul modello di carne sintetica esistono ancora molti dubbi, che rimarranno almeno fino a quando non si farà chiarezza su questo tipo di carne”. Ennio Avolio, nutrizionista e dietologo, interviene ai microfoni di Notizie.com, alla luce della scelta del governo di vietare l’utilizzo dei cibi sintetici.
“In primo luogo – evidenzia Avolio, responsabile del Settore nutrizione di Health Center (centro biomedico e nutrizionale di Cosenza) – bisogna fare capire bene di cosa si tratta quando si parla di cibi e carne sintetiche. A volte la terminologia può ingannare. E’ come quando si parlava dello sviluppo dei cibi biologici, ma poi quando si andava a fondo, si capiva che di biologico non c’era assolutamente nulla”.
Secondo quanto è stato riportato, la carne sintetica è un prodotto ottenuto attraverso la clonazione. In sostanza, si tratta di carne ottenuta attraverso cellule staminali prelevate dagli animali, che vengono poi clonate in vitro.
“Partiamo da un presupposto: questo tipo di carne non esiste. Anzi, non si può proprio chiamare carne. Che carne può nascere dalla clonazione di altra carne?”.
Che vantaggi potrebbe portare al corpo umano, un cibo prodotto attraverso le cellule staminali?
“Le cellule staminali non hanno dimostrato nessun tipo di efficacia o di aiuto all’organismo. Anzi, è dimostrato che il loro utilizzo porta a dei rischi per la nostra salute”.
Quali rischi?
“Quello di una crescita incontrollata, che porta ad una progressione delle patologie oncologiche. Ma sarebbe necessario regolamentare tutto per capire bene anche di che fenomeno parliamo. Quali sono le percentuali di fosfati? Quali quelle di conservanti? Quali sono le soglie? Tecnicamente bisogna capire cosa intendono per cibi sintetici. Al momento vedo solo tanta confusione. Che non porta a nulla”.
Meglio non abusare delle cellule staminali, quindi?
“Le cellule staminali servono, eccome. Ma per determinate cose: ad esempio nella lotta alla sclerosi multipla. Ma esistono diversi tipi di cellule staminali. Dal punto di vista alimentare è meglio andare su altro. Su cibi che conosciamo, magari prediligendo il chilometro zero. Ritornando alle cellule staminali che dovremmo ingerire, chi ci assicura su come andranno a crescere? Possono esserci dei fattori che possono andare ad interagire sulla crescita di cellule nel nostro corpo, quindi un aumentato rischio di avere patologie oncologiche. Non esiste una documentazione certa sulle cellule staminali che ci porta a dire che si tratta di cellule sicure, sia per la salute, che per gli alimenti”.
Con questo divieto è stata salvata la dieta mediterranea?
“E meno male. Senza campanilismo, la dieta mediterranea è quella più incline all’organismo e lo dice anche la ricerca scientifica: pasta, legumi, verdure, pesce, carne… sono tutti prodotti che sono stati soggetti a ricerche scientifiche. E che hanno dato risultati più che soddisfacenti: riducono malattie cardiovascolari, le infiammazioni. Insomma, di va sul sicuro”.