Matteo Bassetti lancia l’allarme per la candida auris e sottolinea come in nessun modo è un problema da sottovalutare: di cosa si tratta?
Non è un problema da sottovalutare, la Candida Auris è un vero incubo sia per medici che per pazienti: per chi non lo sapesse si tratta di un fungo patogeno che si può diffondere con molta facilità all’interno dell’ospedale e può con il tempo anche produrre delle gravi infezioni per i pazienti che sono fragili e quindi esposti maggiormente al rischio.
Ad averne parlato con grande attenzione è stato Matteo Bassetti che al momento è il ricercatore più attivo che sta studiando proprio questo problema e rivela: “Il caso annunciato a Pisa negli scorsi giorni non è né il primo in Italia, né il primo nel 2023. Abbiamo avuto numerosissime colonizzazioni e infezioni negli scorsi anni e continuiamo ad averne continuamente. In un lavoro recente con il mio team abbiamo descritto la situazione epidemiologica nel nostro ospedale: 157 pazienti colonizzati da Candida auris, di cui il 60% con il Covid, e 27 pazienti che hanno sviluppato una candidemia, cioè un’infezione profonda” e ancora: “Numeri abbastanza importanti che sono rappresentativi di quello che si riscontra anche nel resto del nostro territorio. Infatti l’altro giorno mi chiedevo: ma perché devono essere gli americani che vengono a dirci che la candida auris è un problema? l’Italia in questo momento è sicuramente uno dei paesi a livello mondiale in cui la Candida auris è più diffusa, e basta guardare le pubblicazioni dei gruppi di ricerca italiani per rendersene conto”.
Entriamo però ancora di più nello specifico e scopriamo che cosa rende cosi grave questo tipo di fungo.
Candida Auris, Matteo Bassetti: “Colpisce le persone più fragili”
E’ certamente un problema da non sottovalutare, ad essere infatti a rischio maggiore sono le persone fragili che in genere si trovano all’interno dell’ambiente ospedaliero, come ha infatti sottolineato Bassetti questo fungo non è un pericolo per le persone sane e per chi vive ad di fuori degli ospedali.
“Hai un tubo in gola perché di devo ventilare in rianimazione? Un catetere venoso centrale , o un catetere vescicale? Sei fermo in un letto di ospedale, e quindi la tua mobilità è minore? In tutti questi casi, il fungo ti raggiunge più facilmente e può trasformarsi in un’infezione sistemica: in una percentuale, fortunatamente inferiore al 15%, raggiunge il sangue e provoca setticemia, per la quale la mortalità arriva ad avere dati impressionanti, fino 40-50%” queste le parole del ricercatore, che con il suo team è una delle persone più attive nello studio di questo fungo in Italia.
E quindi la domanda che sorge spontanea, una volta capito di che cosa si tratta è come poterlo combattere? Tanto per cominciare la cosa da tenere a mente è che si tratta di una delle infezioni più diffuse al momento e i numeri che sono stati presentati negli anni, non fanno altro che confermare questo dato.
“Per questo tipo di candidosi si utilizzano grandissime quantità di antifungini, e c’è quindi bisogno che la gente che prende abitualmente il fluconazolo e i suoi derivati come fossero caramelle si renda conto che alla lunga la candida viene selezionata per diventare resistente a questi farmaci” ha infine ammesso lo stesso Bassetti.