Migranti, cadavere in mare: la scoperta della Capitaneria di porto

Migranti, negli ultimi minuti è stato rivenuto il cadavere di un uomo in mare: a trovarlo è stata la Capitaneria di porto

Rivenuto cadavere in mare
Trovato cadavere in mare da parte della Capitaneria di porto (Ansa Foto) Notizie.com

Un’altra terribile notizia arriva direttamente dal nostro Paese. Ci troviamo in Sicilia, precisamente a Lampedusa, dove è stato rivenuto il cadavere di un migrante. Il tutto si è verificato esattamente pochi minuti fa. A scoprirlo una motovedetta della Capitaneria di porto che, in quel momento, si trovava in mare. Si tratta di un uomo, tra i 20 ed i 30 anni. Quest’ultimo era in completo stato di saponificazione. Il cadavere è stato trovato all’alba da parte del personale.

Secondo quanto riportato da alcune fonti locali pare che la motovedetta in questione, una ‘Cp273’, stava rientrando verso molo Favarolo. La stessa aveva appena soccorso 37 persone, fino a quando non si sono accorti di una presenza in mare. Avvicinandosi sempre di più hanno subito capito che si trattasse di un cadavere. Subito sono partite altre ricerche per cercare di capire se in mare ce ne fossero altri: la ricerca ha dato esito negativo.

Lampedusa, rinvenuto cadavere di un migrante

Rivenuto cadavere in mare
Trovato cadavere in mare da parte della Capitaneria di porto (Ansa Foto) Notizie.com

Solamente pochi giorni fa, precisamente mercoledì 29 marzo, i vigili del fuoco avevano recuperato un altro cadavere. Precisamente a Punta Alaimo, nella zona Capo Grecale. In quella occasione si trattava di una giovane donna, anch’essa in completo stato di saponificazione. Nel frattempo cresce, sempre di più, l’allarme in merito alla questione dei migranti.

Quest’ultima settimana sono stati tanti gli sbarchi nelle coste della regione siciliana. Proprio dall’isola fanno sapere che gli hotspot sono davvero al collasso e che non c’è più spazio per accogliere nessun altro. Il governo continua a lavorare e non indietreggia di un passo sul proprio pensiero. Continuano a pressare l’Unione Europea affinché le loro richieste di aiuto possano essere accolte quanto prima.

Gestione cookie