In un’intervista Papa Francesco ha espresso vicinanza per “quei padri e quelle madri che stanno vivendo una particolare difficoltà” a causa della crisi pandemica.
L’argomento della paternità è stato infatti al centro dello speciale anno su San Giuseppe indetto da Francesco e che si è concluso l’8 dicembre scorso. Tuttavia, il legame tra Bergoglio e questo santo è molto più intimo e personale, e tocca in maniera concreta un nervo scoperto della società contemporanea, quella che intellettuali e psicologi da anni definiscono essere una vera e propria “crisi della paternità”.
Crisi che passa per la crisi delle istituzioni, dell’autorità in senso lato, e della fiducia stessa del futuro, della forza di prendere decisioni importanti nella vita, come è per i giovani nel momento in cui si decide di mettere su famiglia. Argomenti molto importanti anche per il Magistero del Pontefice, chiamato a confrontarsi con l’inverno demografico che investe l’Occidente, nonché con la crisi di sfiducia verso ogni istituzione, in primis quella familiare.
La vicinanza del Papa alle “molte famiglie in difficoltà”
Il Papa, dal suo canto, non ha “mai nascosto la sintonia nei confronti della figura di San Giuseppe”, spiega nell’intervista rilasciata in esclusiva al quotidiano della Santa Sede, l’Osservatore Romano, in cui si ricorda la lettera pubblicata da Francesco nell’ultimo anno, intitolata Patris Corde, sulla figura del padre.
O il ciclo di catechesi del mercoledì che si stanno svolgendo proprio sulla figura di San Giuseppe e del padre. “Non ho mai nascosto la sintonia che sento nei confronti della figura di San Giuseppe. Credo che questo venga dalla mia infanzia, dalla mia formazione”, confessa il Papa.
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“Credo che la sua figura rappresenti, in maniera bella e speciale, che cosa dovrebbe essere la fede cristiana per ciascuno di noi“, ha aggiunto il Papa. Quella di “un uomo normale e la sua santità consiste proprio nell’essersi fatto santo attraverso le circostanze belle e brutte che ha dovuto vivere ed affrontare”. Una rinnovata attenzione che ha a che fare con la crisi pandemica che ancora oggi stiamo vivendo.
“Molte persone soffrono, molte famiglie sono in difficoltà, tante persone sono assediate dall’angoscia della morte, di un futuro incerto”, ha ammesso Francesco, che ha iniziato il suo ministero petrino proprio il 19 marzo, giorno della festa di San Giuseppe.
L’incapacità per i giovani di prendere decisioni importanti
“Questo periodo storico è un periodo segnato dall’incapacità di prendere delle decisioni grandi nella propria vita. I nostri giovani molto spesso hanno paura di decidere, di scegliere, di mettersi in gioco“, ha così aggiunto infine il Papa, spiegando che “una Chiesa è tale non solo quando dice sì o di no, ma soprattutto quando incoraggia e rende possibile le grandi scelte. E ogni scelta ha sempre delle conseguenze e dei rischi, ma a volte per paura delle conseguenze e dei rischi rimaniamo paralizzati e non riusciamo a fare nulla e a scegliere nulla”.
L’intervista si conclude poi su uno dei più duri drammi della pandemia, la perdita di lavoro di tanti padri. Il Papa ha spiegato di sentire “molto vicino il dramma di quelle famiglie, di quei padri e di quelle madri che stanno vivendo una particolare difficoltà, aggravata soprattutto a causa della pandemia“.
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“Credo che non sia una sofferenza facile da affrontare quella di non riuscire a dare il pane ai propri figli, e di sentirsi addosso la responsabilità della vita degli altri. In questo senso la mia preghiera, la mia vicinanza ma anche tutto il sostegno della Chiesa è per queste persone, per questi ultimi“.