Lo storico e famoso musicista giapponese aveva 71 anni e le sue opere sono state influenzate da tanti generi
Un grande maestro se ne è andato. Uno di quelli che ha fatto la storia della musica e del cinema moderno. E’ morto Ryuichi Sakamoto una maestro della composizione, aveva 71 anni. Era nato a Tokyo nel 1952 ed è diventato uno dei più importanti compositori nella storia del Giappone e del mondo intero. E’ considerato uno dei padri della musica e della composizione, ammirato e seguito dai suoi colleghi, perfino Ennio Morricone lo apprezzava e ne esaltava le qualità artistiche.
Per tutti sarà sempre l’autore della splendida musica del capolavoro di Bernardo Bertolucci, L’Ultimo Imperatore, con Sakamoto che scrisse e diresse insieme al regista la colonna sonora che vinse anche l’Oscar come miglior colonna sonora. E’ stato uno degli interpreti più incredibili e famosi del nostro tempo, la sua musica è stata influenzata da tanti generi dai Beatles ai Rolling Stones fino ad arrivare alla musica classica con autori come Debussy.
Aveva una malattia derivante da una battaglia con un cancro
Il maestro Sakamoto è morto dopo aver combattuto contro una lunga malattia. L’entourage del maestro giapponese ha annunciato la sua scomparsa attraverso i profili social dell’artista. Le cause della morta non state specificate, ma uno dei maggiori portali del Sol Levante “Kyodo News” ribadisce che nel giugno del 2022 il compositore aveva avuto un cancro al quarto stadio.
Sakamoto era nato a Tokyo nel 1952. Fu un grande innovatore perché fu uno dei primi musicisti moderni a sperimentare musica elettronica, etnica e originale, riscuotendo prima una grande curiosità e poi un grande successo. A parte la fortunata e incredibile esperienza con l’Ultimo Imperatore, nella sua carriera ha perfino recitato in un film di guerra del 1983 “Buon Natale, signor Lawrence” . Era un fervente attivista, soprattutto per le questioni ambientali e di pace, tanto che Sakamoto è stato coinvolto nel movimento contro l‘energia nucleare negli ultimi anni sulla scia del disastro nucleare di Fukushima del 2011.
