Russia, attentato al blogger russo Tatarsky a San Pietroburgo: chi c’è dietro a tutto questo?
Sono poche, ma importanti, le informazioni che si sanno in merito all’attentato che si è verificato nelle ultime ore a San Pietroburgo. Un attacco che ha visto come vittima il blogger militare Vladlen Tatarsky. Quest’ultimo ha perso la vita dopo che gli era stato consegnato il pacco da una donna. Solamente che all’interno c’era un esplosivo. Il tutto è accaduto all’interno di un bar. Per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Immediate sono state le ricerche su chi avesse consegnato il pacco. Tanto è vero che, dopo qualche ora, è finita in manette Darya Trepova. Le autorità russe hanno postato un filmato in cui la donna consegnava una statuetta esplosiva al blogger.
Parole che la stessa ha riferito durante l’interrogatorio. La 26enne ammette: “Sono state arrestata per essere stata sulla scena dell’omicidio di Vladlen Tatarsky. Ho portato lì questa statuetta, che è esplosa“. In merito a questo attentato le autorità russe hanno puntato il dito contro i servizi speciali ucraini. Proprio questi ultimi sono accusati di aver pianificato questo attacco. Possibile che, dietro a tutto questo, possano esserci uomini che fanno parte del ‘Fondo anticorruzione Navalny‘. Non è un mistero che la donna arrestata sia una sostenitrice di questo movimento.
Russia, attentato a Tatarsky: chi c’è dietro a tutto questo?
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, accusa il regime di Kiev: “Sostengono il terrorismo. Ci sono loro dietro l’assassino del blogger. Hli stessi che hanno ucciso Darya Dugina“. Mentre per il numero uno della Wagner, Yevgeny Prigozhin, in merito a questo attentato c’è un gruppo di estremisti e non il governo di Kiev. Per gli analisti dell’American Institute for the Study of War (ISW), l’uccisione del blogger Tatarsky può essere intesa come un monito al capo del gruppo Wagner, Prigozhin.
Per gli analisti non ci sono dubbi. Nel loro blog fanno sapere: “L’uccisione di Fomin in un bar legato a Wagner a San Pietroburgo potrebbe rivelare ulteriori fratture nel Cremlino e nella sua cerchia ristretta. Potrebbe essere la prova che la tolleranza di Vladimir Putin per i blogger militari si sta “generalmente indebolendo. Fomin era un critico del comando militare russo e del ministero della Difesa russo“.