Silvio Berlusconi ci ha lasciato a 87 anni, una vita, prima nell’imprenditoria poi nella politica, sempre improntata al successo che lo ha portato però a essere vulnerabile dal punto di vista giudiziario, anche se alla fine quasi mai colpevole
Silvio Berlusconi è morto questa mattina nell’ospedale San Raffaele di Milano, aveva 87 anni. Era stato ricoverato in terapia intensiva per una presunta polmonite dopo essere arrivato in mattinata con affanno respiratorio per problemi cardiovascolari. Si era trattato di un nuovo ricovero per l’ex premier, già ricoverato infatti nella struttura milanese lunedì 27 marzo per controlli medici, per poi rientrare ad Arcore giovedì 30 marzo.
Impossibile raccontare la vita di Berlusconi, perché bisognerebbe raccontarne più di una, visti i tanti campi in cui si è reso protagonista in almeno 40 anni della storia del nostro paese. Dall’edilizia, all’imprenditoria, tycoon televisivo, poi la politica che lo ha visto diventare più volte Presidente del Consiglio, fino allo sport con il Milan portato sul tetto del mondo con il record di trofei vinti. Ma una vita così intensa ha avuto pesanti ripercussioni dal punto di vista dell’immagine, degli interessi trasversali, delle invidie e delle vendette, tanto da farlo comparire come imputato a vario titolo di oltre 30 procedimenti giudiziari.
Una lunga storia giudiziaria
Un fardello troppo pesante
Berlusconi ha dovuto difendersi da molteplici attacchi giudiziari, alcuni sono terminati con l’archiviazione o il proscioglimento già in fase di indagine preliminare, come è accaduto in quelli in cui il suo nome è stato accomunato alla mafia, altri con l’assoluzione con formula dubitativa, come per uno degli episodi di corruzione contestati nel caso Sme/Ariosto, altri sono arrivati fino alla prescrizione, come quello con al centro della vicenda l’avvocato inglese David Mills, quello “All Iberian” chiuso per “non doversi procedere perché il reato è estinto per prescrizione”. Nel casellario giudiziario dell’ex Presidente del Consiglio figura anche un’amnistia intervenuta a cancellare una presunta appropriazione indebita per la vicenda della villa di Macherio. Ma sicuramente i processi più antipatici, quelli di cui avrebbe fatto a meno più di tutti gli altri, anche per il clamoroso impatto mediatico che hanno avuto, sono stati quelli sui presunti scandali sessuali, caso Ruby su tutti. Anche da questi però ne è uscito con una assoluzione piena e definitiva dalle accuse di prostituzione minorile e concussione.