Le parole del Pontefice riguardanti la sessualità umana, in dialogo con i giovani, toccando anche temi ben più scottanti e problematici come la pornografia e masturbazione. Parole che si inseriscono nel solco di quanto Bergoglio aveva già ribadito più volte in passato, ma che allo stesso tempo risultano rivoluzionarie per molti distanti dalla fede e con un approccio ideologico e preconcetto nei confronti della dottrina e della morale cattolica.
Bergoglio ha dialogato con un gruppo di giovani nell’ambito del documentario di produzione spagnola “Amen, Papa Francesco risponde”, la cui produzione è stata affidata a Jordi Évole e Màrius Sanchez, che verrà trasmesso su Disney+ e che vede il Papa stesso come protagonista.
Il dialogo, in cui il Papa incontra giovani di età, origini e vissuti differenti tra loro, è stato riportato in anteprima dall’Osservatore romano. In questi, i temi affrontati sembrerebbero a dir poco scottanti, e perlopiù riguardano il tema della sessualità umana. Su cui di certo, la Chiesa, non ha scarsità di argomenti.
I passaggi salienti del dialogo tra il Papa e i giovani sulla sessualità
Tra i tratti salienti e interessanti dello stesso, emergono i dubbi e le incertezze di tanti giovani, e in particolare il passaggio in cui Bergoglio si è confrontato con un giovane che ha affermato di visionare contenuti pornografici in rete. A lui il Pontefice ha parlato con grande chiarezza. “Chi è dipendente dalla pornografia è come se fosse dipendente da una droga che lo mantiene a un livello che non lo lascia crescere“, sono state le sue parole.
Da lì, il confronto è proseguito su altri temi, come ad esempio quello della masturbazione. “Il sesso è una delle cose belle che Dio ha dato alla persona umana“, ha spiegato il Papa, ribadendo un concetto nient’affatto nuovo per la Chiesa, sulla quale però ancora oggi continuano a circolare molte idee preconcette e spesso ignoranti rispetto al pensiero cristiano in merito.
“Esprimersi sessualmente è una ricchezza”, ha proseguito Francesco. “Allora tutto ciò che sminuisce la reale espressione sessuale sminuisce anche te, e impoverisce questa ricchezza in te. Il sesso ha una sua dinamica, ha una sua ragion d’essere”. In questo, “l’espressione dell’amore è probabilmente il punto centrale dell’attività sessuale. Allora tutto ciò che te lo trascina da un’altra parte e che te lo toglie da quella direzione ti sminuisce l’attività sessuale”.
L’autocritica del Pontefice rispetto alla catechesi cristiana sulla sessualità
Tuttavia, anche il Papa stesso ha voluto esprimere un mea culpa e compiere un’autocritica sulla catechesi troppo spesso debole che la Chiesa è stata capace di esprimere in questi ultimi anni in cui, a livello globale, la rivoluzione sessuale si è fatta strada fino a territori prima impensabili, facendo deragliare completamente i costumi e le abitudini umane in questo campo estremamente importante e delicato della persona, che è la sessualità.
A un certo punto del documentario, è stato poi inevitabile il confronto anche sul tema ormai trito e ritrito del rapporti tra Chiesa e mondo Lgbt. Una ragazza spagnola di nome Celia si è presentata al Papa sostenendo di essere cristiana e al contempo “non binaria”. “Sai che cos’è una persona non binaria?”, è stata la domanda che la giovane ha rivolto al Papa, che secondo quanto riporta l’Osservatore romano le ha risposto in maniera affermativa.
Tuttavia la giovane ha continuato a spiegargli il suo punto di vista, sostenendo che una persona non binaria è quella che “non è né uomo né donna, o, quantomeno, non del tutto né tutto il tempo”. A quel punto, il discorso è virato sul tema della diversità sessuale e di genere. La risposta del Papa non si è fatta così attendere. “Ogni persona è figlia di Dio, ogni persona”, ha detto Bergoglio. “Dio non rifiuta nessuno, Dio è padre. E io non ho diritto a cacciare nessuno dalla Chiesa. Non solo, il mio dovere è di accogliere sempre. La Chiesa non può chiudere la porta a nessuno. A nessuno”.
A quel punto Bergoglio ha lanciato una stoccata contro coloro che affermano al contrario la legittimità dell’esclusione di coloro che appartengolo al movimento Lgbt dalla comunità ecclesiale. “Queste persone sono infiltrati che approfittano della Chiesa per le loro passioni personali, per la loro ristrettezza personale. È una delle corruzioni della Chiesa”, ha detto Papa Francesco. Un pensiero, di fatto, non proprio collimante con quanto scritto dal Papa emerito Benedetto XVI nel periodo antecedente alla sua scomparsa, lo scorso dicembre, che parlava del matrimonio omosessuale come di un vero e proprio segno del “potere dell’Anticristo”.
Già in passato Francesco aveva sorpreso un gruppo di persone ricevute in udienza, parlando apertamente dell’amore tra uomo e donna, e spiegando che “la grandezza della sessualità” umana è quella di rendere uomo e donna “una sola carne”. “Si deve parlare della sessualità così. E si deve vivere la sessualità così, in questa dimensione: dell’amore tra uomo e donna per tutta la vita”, aveva continuato Francesco, riecheggiando alcuni concetti ben impressi da Papa Giovanni Paolo II in quella che venne rinominata la sua “teologia del corpo”. Che il Papa argentino, rispetto a quello polacco, cerca di rielaborare e riattualizzare a modo suo.