In merito al Fisco (e molto altro ancora) il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha rilasciato una intervista ai microfoni di ‘Milano Finanza’
In questo ultimo periodo si sta parlando molto di una nuova riforma fiscale. La stessa che interessa particolarmente il nostro Paese e soprattutto il governo di Giorgia Meloni che sta facendo di tutto per promuoverla. Con l’obiettivo di essere quanto più strutturale possibile. Anche se ci sono ancora dubbi per quanto riguarda i tempi e soprattutto le modalità. In merito a questa vicenda il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha provato a fare un bel po’ di chiarezza. Nel corso dell’intervista a ‘Milano Finanza‘ ci ha tenuto a ricordare che questa riforma ha molti obiettivi in programma.
In particolar modo, ci ha tenuto a precisare, che il nuovo fisco deve essere uno stimolo in più per quanto riguarda la crescita economica del nostro Paese. Soprattutto dopo la riduzione del carico fiscale che vede come protagonisti le nostre famiglie e soprattutto le imprese. Ovviamente nel giusto rispetto degli equilibri di finanza pubblica. Come fare per poter cambiare tutto questo? La risposta in merito non si è fatta assolutamente attendere: “Si va verso una razionalizzazione e la semplificazione di tutti i tributi: dalle imposte sui redditi fino ad arrivare all’Iva”.
Fisco, Leo fiducioso: “Il governo ha in mente grandi obiettivi“

Nel corso dell’intervista il viceministro ha continuato dicendo: “La delega interverrà anche su altri procedimenti. In primis gli adempimenti, l’accertamento, la riscossione, il contenzioso, le sanzioni“. Senza dimentica, inoltre, i testi normativi per renderli chiari sul Codice Tributario. Per poter attuare la legge delega il governo ha a disposizione due anni di tempo prima della sua entrata in vigore. Anche se Leo vuole rimanere con i piedi per terra visto che non se la sente assolutamente di fare previsioni a riguardo. Ci ha tenuto a ribadire che il governo sta lavorando intensamente per fare in modo che questo possa avvenire quanto prima.
Senza dimenticare il fatto che il governo tende ad arrivare ad una riduzione che riguardi la pressione fiscale. Sia sui redditi medi che per quelli che riguardano il lavoro. Anche su questo, però, il viceministro ci va cauto: “Non credo sia ancora il momento di parlare di numeri, risparmi ed altro. Lasciamo lavorare i tecnici del ministero dell’Economia. Irpef? Percorso già indicato. Tendiamo a ridurre a tre le quattro aliquote attuali“. In conclusione ha parlato anche del “disegno di legge”: “Contiene il riordino della tassazione sul risparmio. Sparirà la distinzione tra redditi di capitale e redditi diversi di natura finanziaria. Tassazione dei titoli di Stato? Resterà al 12,5%“.