La malattia e il ricovero di Silvio Berlusconi, diventano un pretesto per discutere a distanza all’interno del Terzo Polo. Più lontano o più vicino il progetto di un partito unico? Una fonte a Notizie.com: “Mi pare di capire che Calenda con le sue dichiarazioni allontani il calice”
Le prossime mosse del Governo Meloni, la malattia di Silvio Berlusconi e il presente- futuro di Forza Italia, la nuova segreteria dem annunciata sui social da Elly Schlein e le beghe interne al Terzo Polo.
Sono i macrotemi politici delle ultime 72 ore. Tutte legati tra loro da un sottile filo rosso: gli equilibri del centro in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, che sembrano lontani, ma il fattore tempo in politica è qualcosa di estremamente relativo. Forza Italia, mentre il suo presidente lotta contro la leucemia cronica e la polmonite dall’ospedale San Raffaele di Milano, non smette di lanciare messaggi e indicare la strada ai suoi: lavorare alla convention del partito del 5 e 6 maggio, seguire da vicino le attività parlamentari e sostenere il Governo in questo momento delicato. I colonnelli rispondono obbedisco, serrano le fila, compattano il gruppo, omologano le dichiarazioni e sigillano le finestre. Aria di correnti neanche a parlarne. Per ora.
Terzo Polo, il partito unico si allontana? Il ricovero di Berlusconi rimescola le carte al centro
E così il ricovero dell’ex premier, diventa materia sulla quale scontrarsi: Calenda esterna al suo solito, Forza Italia con Gasparri e Barelli in primis risponde. Il senatore di Forza Italia lo fa anche piuttosto duramente intervenendo in esclusiva a Notizie.com : “Calenda è un idiota, il suo nome lo troviamo in rubrica sotto la i di idioti“. Un botta e risposta che si è consumato nell’arco di 24 ore, e che poteva apparire anche normale considerata la situazione intorno. Meno atteso invece è stato l’attacco di Roberto Giachetti (Italia Viva) a Carlo Calenda, leader di Azione ma anche del Terzo Polo, esattamente come per Matteo Renzi. Ma cosa ha detto esattamente Giachetti rispetto alle esternazioni di Calenda sulla malattia di Berlusconi? “Le parole di Carlo Calenda su Berlusconi sono davvero pessime. Capisco l’indignazione di Barelli”.
Terzo polo, si allontana l’idea del partito unico? Una fonte a Notizie.com: “Mi pare di capire che Calenda con le sue dichiarazioni allontani il calice”
In difesa del suo leader allora è sceso in campo il numero due di Azione, il capogruppo alla Camera dei deputati Matteo Richetti ed ex presidente del partito: “L’unico leader dell’opposizione che ha augurato pronta e piena guarigione a Berlusconi, riconoscendogli di essere protagonista di una intera stagione politica italiana e definendolo un “leone” bersagliato da attacchi e fuoco amico senza mai riportare una sua parola fuori posto. Chiedetevi perché”. Notizie.com si è chiesta appunto il perchè, esattamente come stanno facendo diversi analisti politici. E l’idea più quotata, anche supportata da una fonte vicina ad Azione, che per ovvi motivi non riveleremo, è che la fantasmogorica idea di andare verso la creazione di un partito unico non convinca del tutto Carlo Calenda e tutto sommato nemmeno lo stesso Matteo Renzi. “Mi pare di capire che Calenda con le sue dichiarazioni allontani il calice” ci dice la fonte, che poi ci conduce anche a rianalizzare bene, l’ultima intervista del segretario di Azione alla Stampa.
In settimana infatti, proprio mentre Silvio Berlusconi veniva ricoverato in terapia intensiva, Matteo Renzi comunicava urbi et orbi la sua ultima vita: quella da direttore de il Riformista, almeno per un anno. Quindi nell’intervista di Calenda alla Stampa inevitabilmente si toccano anche i due temi: il ricovero di Silvio e il nuovo progetto dell’alleato di coalizione. “Il suo sodale Renzi ha intrapreso un nuovo mestiere, farà il direttore del Riformista: lei come l’ha appreso? – domanda del giornalista a Calenda che risponde-Mi ha telefonato Renzi prima di fare la conferenza stampa e gli ho fatto un caloroso in bocca al lupo. A caldo cosa gli ha detto? Che sarà bravo a fare questo lavoro e, parlando con lui, ho voluto definire una cosa: dovrà stare attento a chiarire che quello non sarà un giornale di partito. Per capirsi, non sarà l’Unità, Il Popolo o l’Avanti! del Terzo polo. E questo per un dovere di rispetto verso i nostri elettori e verso i lettori del Riformista. Dopodiché gli faccio i miei auguri, se è questo che vuole fare nella vita, figurarsi”.
Dunque Calenda ammette di essere stato informato soltanto un istante prima che Renzi in conferenza stampa e sui suoi social decantasse la nuova avventura. Non esattamente l’idea di condivisione e complicità, se davanti si ha come obiettivo quello di unirsi in un unico partito. Sempre il leader di Italia Viva, in quella conferenza, aveva ricordato inoltre come non fosse sua intenzione candidarsi alla guida del Terzo Polo e che quella casella oggi come oggi è praticamente occupata da Calenda, con tutti gli onori e onori del caso. E a proposito di partito unico, poche righe più avanti nella stessa intervista il giornalista chiede: “Se dopo 8 mesi dalle elezioni voi e Italia viva siete ancora separati e promettete di farlo dopo un anno da quel primo incontro, non pensa che se esistesse un altro Carlo Calenda, non esiterebbe a ironizzare sulla durata di questo fidanzamento?”
E Calenda se la cava così, “Vuol dire non conoscere la complessità e la fatica di unire gruppi dirigenti, fare congressi ovunque. Che errore sarebbe essere impazienti! Pensate a Giorgia Meloni: per 10 anni è rimasta ferma al 3 per cento ed è andata avanti, senza lasciarsi scoraggiare se in qualche comune prendeva l’1 o il 2 per cento. Non si è scoraggiata e questo è stato il suo grande pregio. Capisco che i tempi del giornalismo quotidiano non sono quelli della politica ma noi alla nostra prima prova nazionale abbiamo preso l’8 per cento: se non è una buona partenza, ditemi voi cosa lo è!”. Noi abbiamo messo in fila delle ricostruzioni, la deduzione o la semplice idea sta a voi farvela. Intanto ricordiamo che proprio ieri Osvaldo Napoli, membro della segreteria di Azione e per anni parlamentare di Forza Italia, ai microfoni di Notizie.com definiva l’attacco a Calenda pretestuoso e ricordava, come oggi dentro al partito dell’ex premier, ci siano 3 correnti, compresa quella dei singoli che oggi non si riconoscono in nessuna guida. Mentre sugli elettori di Forza Italia, su una parte degli elettori, Napoli analizzava come possano essere solleticati dall’idea di una possibile migrazione in Azione.
E oggi, non necessariamente in questa chiave, ma forse sì, va registrata una nota battuta dall’agenzia Ansa “Presunte indiscrezioni e insinuazioni prive di ogni fondamento”: cosi vengono giudicate, secondo quanto risulta alle persone più vicine alla famiglia Berlusconi, le ricostruzioni che circolano in questi giorni “su contraddittori e fantasiosi scenari, progetti, disegni o intenzioni, sia sul piano politico che su quello delle attività economiche”. Come risulta all’ANSA, il presidente Silvio Berlusconi, sempre secondo le stesse fonti, “pur nei limiti imposti dall’attuale situazione clinica e dalle terapie in corso, continua a seguire con attenzione i vari dossier di cui si occupa.