Record negativo che non succedeva dal 1861. E’ la Sardegna dove si fanno meno figli, numeri che hanno attirato l’interesse del patron di Tesla
Numeri che fanno pensare e riflettere. Dati che consegnano un’Italia che piano piano sta sempre di più sparendo. Si tratta di un un record negativo che riguarda la natalità che secondo i dati che ha fornito l’Istat non solo fa riflettere ma è soprattutto al minimo storico. Sono dati del 2022 che sanciscono come nel nostro Paese anche la mortalità resti alta, riferite e mettendola in contrapposizione alle nascite: meno di 7 neonati e più di 12 decessi per mille abitanti.
Numeri che fanno davvero preoccupare e creare un dramma nel nostro paese, anche perché significa i bambini non nascono più come prima, considerato che ogni 12 decessi nascono 7 bimbi, un dato che dovrebbe quanto meno essere raddoppiato. E’ il paese che in Europa pare sia uno degli ultimi da questo punto di vista. Dati che hanno attirato l’interesse anche di tante persone nel mondo che hanno l’Italia nel cuore.
Musk preoccupato dal calo di nascite del nostro paese
Tra queste c’è clamorosamente anche il patron di Tesla e Twitter Elon Musk che su Twitter ha scritto “L’Italia sta scomparendo!“, dice il miliardario che ha una famiglia numerosa, considerato che è il padre di sette figli. Il suo intervento nasce da una risposta che lui stesso ha voluto dare ad un utente il quale scriveva che nel nostro paese la natalità è minore rispetto alla mortalità. E se ha colpito uno come Musk, chissà cosa ne pensano i nostri governanti che, a dire la verità, si occupano e si preoccupano di questo problema cercando di porre rimedio con alcune iniziative.
Quello che fa preoccupare parecchio è che per la prima volta dall’unità d’Italia, i nuovi nati nel 2022 in Italia sono scesi sotto i 400.000, per l’esattezza 393mila. Un trend perennemente in discesa da 15 anni. Basti penare, scrive l’Istat che dal 2008, ultimo anno in cui in Italia si è registrato un aumento delle nascite, il calo è di circa 184mila nati, di cui circa 27mila concentrate dal 2019 in avanti.