L’ex tennista si è espresso sulla vicenda che ha riguardato il numero uno del mondo in Australia: “Un esempio negativo per tutti, poteva uscirne molto meglio”.
La querelle Djokovic non finisce mai. Questa mattina la sua partecipazione agli Australian Open, che inizieranno tra tre giorni, sembrava destina a svanire. E invece, grazie l’ennesimo colpo di scena, Nole è ancora a Melbourne, con la speranza che possa prendere parte al primo slam dell’anno.
L’ennesima sorpresa è arrivata quando sembrava tutto perduto. Anche il secondo visto per rimanere in Australia era stato annullato. Il procedimento di espulsione sembrava una pura formalità, eppure ecco un nuovo tassello alla vicenda giudiziaria. Il ministro per l’immigrazione australiano, Alex Hawke, ha deciso di congelare la sentenza. Nel caso in cui l’appello dovesse essere accolto, allora il serbo potrà scendere in campo già da lunedì e giocare il primo turno.
“Se lo mandano via non fanno un soldo di danno”
Una situazione di stallo che si protrae ormai da giorni. Una vicenda senza fine che non ha ancora trovato una risoluzione. Per parlare di quanto sta succedendo in Australia, la redazione di Notizie.com ha contattato in esclusiva Stefano Pescosolido. “Al posto di Djokovic me ne sarei andato, adesso sta diventando tutto stucchevole. Gli errori sono stati commessi da una parte e dell’altra: lui ha ammesso di aver infranto le regole, non c’è altro da aggiungere. Lì era finito tutto, il governo doveva essere fermo nella sua decisione“, il commento dell’ex numero 42 del mondo.
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“Adesso è diventata una battaglia – ha detto il 50enne di Sora – il giocatore lo conosciamo, è il più forte di tutti. Solo che sta dando un’immagine sbagliata di sé. Se avesse rinunciato, anche agli occhi della gente avrebbe acquisito un po’ di simpatia, visto che è già meno amato rispetto a Nadal e Federer. E lui questo lo accusa molto. Per me è diventato un esempio negativo. Sta danneggiando solo se stesso“.
Pescosolido auspica la linea dura da parte del governo australiano: “Se lo mandano via non fanno un soldo di danno, anche i giocatori non sono contenti della situazione. Anche i più forti, è una questione di principio. C’è la regola, la devi rispettare. Il mondo è cambiato, se non vuoi vaccinarti va bene, ma devi pagarne le conseguenze. Se avesse vinto a New York forse non ci sarebbe stato tutto questo casino. Sta forzando la mano perché sa che, senza Federer e con un Nadal non in forma, può vincere il 21esimo slam e superare entrambi“.