Roma-Lazio, a quasi nove anni dalla finale della Coppa Italia persa dai giallorossi torna a parlare di quell’episodio l’attuale allenatore dell’Empoli, Aurelio Andreazzoli. Quest’ultimo ha rilasciato una intervista al quotidiano ‘SportWeek’
A poche ore dal match di campionato, valevole per la ventiduesima giornata di Serie A, tra il Venezia ed il suo Empoli ha parlato il tecnico Aurelio Andreazzoli. Il manager dei toscani sta disputando un ottimo torneo, merito del suo lavoro e in quello trasmesso nei suoi calciatori. Basti pensare che la squadra si trova attualmente al decimo posto, lontano dalla zona retrocessione.
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Aveva fatto vedere grandi cose anche quando era sulla panchina della Roma. Specialmente quando fu chiamato in extremis dopo l’esonero di Zdenek Zeman nella stagione 2012-13. Dopo una serie di risultati negativi ottenuti con il boemo, al suo arrivo le cose cambiarono decisamente. Fino a portare la squadra alla finale della Coppa Italia. Un 26 maggio 2013 che difficilmente i supporters “lupacchiotti” potranno mai dimenticare visto che i biancocelesti vinsero per 0-1 con la rete realizzata da Lulic nel secondo tempo.
Lazio-Roma, Andreazzoli: “La sconfitta non è colpa mia“
Proprio in quella partita il 68enne di Massa è voluto tornare, svelando alcuni particolari retroscena. Lo ha fatto rilasciando una intervista al giornale ‘SportWeek‘. Queste sono alcune delle sue parole in merito: “Mi sono giocato la riconferma se non avessi perso la finale di Coppa, poi arrivò Garcia. Nel giorno della presentazione del francese fui il primo a scendere in campo, entrando dalla Sud“.
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Anche se, a distanza di anni, alcuni tifosi continuano a criticarlo: “Un po’ di casino lo hanno fatto. Di certo non mi hanno applaudito. Sono conosciuto per quello che ha perso la finale di Coppa, ma non è così. L’hanno persa gente come Totti, De Rossi, Balzaretti che erano in campo. Ma dire che l’avevo persa io, significherebbe che l’allenatore è più importante dei giocatori, e non è così“.