Corruzione e peculato, gravi le accuse contro la Cavaliere della Repubblica che è finita in manette. Blitz, nelle ultime ore, da parte dei carabinieri
Un vero e proprio blitz da parte dei carabinieri che, nelle ultime ore, hanno arrestato un noto personaggio della città. Ci troviamo a Palermo dove è finita in manette una delle esponenti contro la mafia. Stiamo parlando di Daniela Lo Verde, preside della scuola ‘Giovanni Falcone‘ nel quartiere Zen. Le accuse nei suoi confronti sono gravi visto che si parla di peculato e corruzione. Tre anni le è stato assegnato anche il titolo di Cavaliere della Repubblica da parte del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Tra le persone arrestate spunta anche il nome del vicepreside dell’istituto, Daniele Agosta. In questo momento si trovano agli arresti domiciliari.
Non è finita qui visto che sarebbe stata coinvolta anche una terza persona. Si tratta di Alessandra Conigliaro (anch’essa ai domiciliari), dipendente di un negozio nel capoluogo siciliano. Quest’ultima avrebbe regalato tablet e cellulari, in cambio della fornitura alla scuola, alla preside dell’istituto. Computer, tablet, iPhone e molto altro ancora acquistati con i finanziamenti europei e che erano destinati agli alunni. Dalle indagini è emerso che la preside avrebbe messo in condizione, la dipendente del negozio, di effettuare preventivi su misura a discapito delle altre aziende. Sempre per acquisti realizzati nell’ambito di progetti finanziati dal Pon o da enti pubblici.
Palermo, arrestata la presidente antimafia Daniela Lo Verde
675mila euro per la scuola dell’infanzia e del progetto ‘Stem‘, progetto “Edu Green” da 17.500 euro e il Decreto “Sostegni Bis” per le scuole. Non è finita qui visto che la Lo Verde si sarebbe appropriata anche del cibo destinato alla mensa scolastica. Nel mese di giugno dello scorso anno i militari dell’arma avevano intercettato una serie di conversazioni tra la dirigente scolastica e la figlia. Dalle intercettazioni è emerso che gli alimenti, destinati agli alunni, finivano a casa della preside.
Il tutto comprati con i fondi europei. Non solo le intercettazioni: spuntano anche le prove con tanto di immagini riprese dalle videocamere piazzate proprio dai carabinieri. Dove si vede la Lo Nero riempire delle buste di alimenti presenti nell’ufficio della presidenza. Non solo il cibo, ma anche dispositivi elettronici (come Mac, computer e tanto altro ancora) che portava nella propria abitazione.