Berlusconi: “Il 25 aprile è la festa di chi ama la libertà, è la festa di tutti gli italiani”

Il leader di Forza Italia ancora in ospedale ma in condizioni migliori rispetto a qualche settimana fa, ha diramato una nota per la festa della Liberazione

Parole per stemperare le polemiche e attenuare i toni. E con un tempismo perfetto, nonostante si trovi su un letto d’ospedale e non in perfetto condizioni, seppur migliori rispetto a qualche settimane fa. Per Silvio Berlusconi il 25 aprile è una ricorrenza importante e da quando è in politica non ha mai mancato un appuntamento con parole o modi per far capire che è una festa importante che coinvolge tutti gli italiani. Ci tiene a dirlo e a ribadirlo ancora oggi.

Il ricordo
Era il 2009 e Berlusconi era il presidente del Consiglio che si presentò a celebrare il 25 aprile a Onna (Ansa Notizie.com)

Affida a una nota ufficiale il suo pensiero sulla Festa della Liberazione. “Viva il 25 Aprile, la Festa della libertà, della pace e della democrazia. La Festa di tutti gli italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi”, scrive il leader di Forza Italia. “Siamo un grande popolo, capace di superare ogni divisione e ogni contrasto per conseguire il bene dell’Italia e degli italiani. Questo è un patrimonio, un principio fondante della nostra convivenza civile che appartiene a tutti gli italiani, senza esclusione alcuna”.

“E’ una festa per tutti, un momento per riflettere sul passato”

L'ospedale
L’ospedale di Milano dove si trova Silvio Berlusconi da settimane per le sue condizioni fisiche (Ansa Notizie.com)

Per il leader di Forza Italia, la data del 25 Aprile è “un’occasione per riflettere sul passato, ma anche per ragionare sul presente e sull’avvenire di questo nostro meraviglioso Paese“. Per il Cavaliere  la ricorrenza è di quelle importanti dalla quale nessuno si può sottrarre perché per l’Italia rappresenta una data storica, dove il destino del paese è cambiato. “Viva il 25 Aprile, la Festa della libertà, della pace e della democrazia. La Festa di tutti gli italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi“, scrive ancora il presidente di Forza Italia. “I cattolici e i comunisti, i liberali e i socialisti, i monarchici e gli azionisti, e con loro i militari rimasti fedeli non a un’idea politica, ma all’onore della patria, pur mossi da ideali profondamente diversi e da una diversa visione del futuro della nazione, di fronte a un dramma comune, scrissero, ciascuno per la propria parte, ma con eguali dignità e passione, una grande pagina della nostra storia. Una straordinaria pagina sulla quale si fonda la nostra Costituzione, baluardo delle nostre libertà e dei nostri diritti“.

Parole importanti e forti, ma che fanno parte di un discorso che Berlusconi tenne il 25 aprile del 2009 a Onna, cittadina in provincia de L’Aquila, duramente colpita dal sisma che il 6 aprile di quell’anno fece tremare l’Abruzzo e il suo capoluogo. In quell’occasione, il Cavaliere si presentò con il fazzoletto dell’Anpi al collo, un gesto che significò molto e che diventò storico. In quell’occasione il Cavaliere ricordò anche la strage del giugno 1944 che portò all’uccisione di 17 cittadini di Onna da parte dei nazisti. “Un onore e un impegno”, disse Berlusconi, quello del ricordo degli “orrori dei totalitarismi e della soppressione della libertà”. 

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