Senzatetto, gli ultimi numeri che arrivano per la città italiana sono a dir poco allarmanti: il rischio è proprio dietro l’angolo e si vede
In una intervista rilasciata all’agenzia di stampa ‘AGI‘ ha parlato il numero uno della Fondazione Arca, Alberto Sinigaglia. Il milanese ha fatto sapere che, nell’ultimo anno, ha aiutato più di 25mila senzatetto. Fornendo loro cibo: ben due milioni e mezzo di pasti. Clochard che si trovano nei pressi della Stazione Centrale. Lo stesso presidente che, però, ha voluto lanciare un allarme. Una situazione che è completamente cambiata. Non si riferisce solamente agli ultimi episodi di cronaca (violenza sessuale e fisica nei confronti di una cittadina marocchina), ma per il fatto che la situazione dei senzatetto sta diventando davvero insostenibile.
Un numero impressionante di persone che non hanno un tetto sotto la loro testa e sono costretti a vivere per strada. Numeri che, dopo la pandemia, sono andati in crescendo sempre di più. Si tratta addirittura del 20%. Le cause, bene o male, sono sempre le stesse: sfratti, povertà, forbice sociale e le separazioni che sono aumentate per via del Covid. Nel caso in cui dovesse essere annullata (da parte del governo) la “protezione speciale” per i migranti allora ci sarebbero possibilità importanti per i Cas (Centri di accoglienza straordinaria). Purtroppo il rischio che la situazione possa peggiorare da un momento all’altro c’è eccome.
Senzatetto, numeri impressionanti in Italia: Milano come San Francisco?
Milano non ha ancora raggiunti i livelli come San Francisco (Stati Uniti D’America), anche se il rischio che possa eguagliarla c’è. La piantina del capoluogo lombardo rischia seriamente di essere punteggiata dalla presenza di clochard. Gli stessi che possono essere individuati per la loro etnia. Lo stesso Sinigaglia, però, sottolinea che 127 persone (tra uomini e donne) sono riusciti a “rialzarsi”: riuscendo a trovare casa e lavoro lo scorso anno.
Ci tiene a rivolgere un appello alle autorità: oltre a garantire più sicurezza per le strade (soprattutto nelle parti in cui sono concentrati i senzatetto), di installare molte più telecamere. I centri di accoglienza sono sempre più al collasso. Alcune stazioni in Italia sono diventate anche una grande piazza di spaccio di sostanze stupefacenti. Le stesse che vanno a danneggiare il cervello e non solo. In conclusione si è soffermato sull’episodio di violenza di una decina di giorni fa: “Non condanno né giustifico, ma chi fa questo deve essere disperato. La droga e l’alcol tolgono le protezioni alla mente“.