Il governo ha svelato il piano che riguarda la “Tredicesima”: altro taglio alle tasse. Tutto quello che serve sapere in merito
Come confermato dalla ministra del Lavoro, Marina Calderone, l’obiettivo del governo è quello di riuscire a rendere “strutturale” quello che il decreto Lavoro ha stabilito. Soprattutto per i redditi medio-bassi. Il riferimento è fin troppo ovvio: quello relativo al taglio del cuneo fiscale per quanto riguarda i lavoratori. Una misura contro l’inflazione che porterà almeno fino a 100 euro in più al mese nelle tasche dei lavoratori dipendenti. Nel corso di una intervista rilasciata a ‘Radio 24‘ ha affermato che il governo è riuscito ad ottenere un taglio importante del cuneo fiscale. Non si tratterà di un impegno temporaneo (dicembre), ma di continuare a lavorare su questa strada.
Respingendo, così, le critiche piovute da parte delle opposizioni. Tanto da precisare: “In questi casi bisogna agire con estrema prudenza e facendo molta attenzione con i conti“. Per poter rendere tutto questo strutturale, però, servono almeno 10 miliardi di euro. Un taglio che è stato discusso anche dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo: “Il serbatoio sono i 3 miliardi sul 2023 e una parte dei 4 miliardi del 2024. Si può arrivare agli 80-100 euro“. Le novità non sono finite qui visto che c’è, alla base, anche uno studio per l’abbassamento delle tasse sulle 13me: “Non lo escludiamo. Tutto è da valutare in base alle risorse“.
Tredicesima, tutte le novità annunciate dal governo
In merito a questa vicenda ha voluto esprimere il proprio pensiero il sindacalista Luigi Sbarra: “È giusta la direzione di affidare durate, proroghe e rinnovi alla contrattazione collettiva”. Discorso diverso, invece, per le opposizioni che continuano a fare fatica ad accettare tutto questo. Da Matteo Renzi fino ad arrivare ad Elly Schlein. In questa lista rientra anche Carlo Calenda, anche se ci tiene a prendere le distanze dal Pd: “Non mi unisco alla sinistra che dice che è grave tagliare tasse il giorno del lavoro“.
Di tutt’altro parere, ovviamente, non può che essere la maggioranza. In particolar modo dal sottosegretario leghista al Lavoro, Claudio Durigon: “Fatto un grande intervento per via anche dell’inflazione. Quattro punti sono più soldi in tasca ai lavoratori e lavoriamo per confermare la misura anche per il 2024“. Dello stesso parere anche il ministro delle Politiche del Mare, Nello Musumeci: “E’ un segnale forte“. Mentre il vicepremier Antonio Tajani pensa ai lavoratori: “Penso a chi guadagna di meno e che si troverà in busta paga aumenti sostanziosi. Direi che abbiamo fatto un buon lavoro“.