45 anni senza Aldo Moro. L’onorevole che fu rapito ed ucciso dalle Brigate Rosse: il ricordo da parte del mondo della politica nei suoi confronti
45 anni dall’uccisione di Aldo Moro. 45 anni dal ritrovamento del cadavere, senza vita, dell’onorevole. Era il 9 maggio del 1978 quando Valerio Morucci, in una telefonata al professore Francesco Tritto, annunciò la morte del politico. Era il 9 maggio del 1978. 55 giorni prima Moro venne rapito dalle Brigate Rosse. In merito ad un attacco che si verificò in via Fani. L’automobile su cui viaggiava il politico venne riempita di proiettili da parte di un nucleo armato delle Br. Gli uomini della scorta (in totale 5) vennero tutti assassinati. L’auto sbatte contro una Fiat 128 che gli aveva tagliato la strada. Fuori al bar “Olivetti” le Br spararono all’impazzata uccidendo sul colpo Giulio Rivera e Raffaele Iozzino.
All’ospedale ‘Gemelli’, poco dopo il suo arrivo, perse la vita anche il vicebrigadiere Francesco Zizzi. Vennero ucciso anche l’appuntato Domenico Ricci ed il maresciallo Oreste Leonardi. Il tutto si verificò proprio nel giorno in cui Giulio Andreotti avrebbe dovuto ottenere la fiducia del governo. Dopo un’ora dall’attentato terroristico, il gruppo rivendicò l’attentato: “Attacco al cuore dello Stato“. Moro venne portato nella “prigione del popolo“. Successivamente si scoprì che era la casa di Anna Laura Braghetti, situata in via Camillo Montalcini 8, a Roma.
Aldo Moro, 45 anni dalla sua morte: il ricordo della politica
In quei quasi due mesi di prigionia venne sorvegliato da diversi membri delle Br. In particolar modo da Prospero Gallinari. Per il magistrato e fratello dell’onorevole, Carlo Alfredo Moro, l’ultimo covo in cui fu nascosto il presidente Dc fu in una località marina. Motivo? Per via della sabbia trovata addosso al corpo e sull’auto. Anche se questa teoria non venne mai confermata. Dall’inizio del rapimento le Br lasciarono nove comunicati. Cercando sia di spiegare le motivazioni del sequestro ma anche quelle di intavolare una trattativa con lo Stato. In quei 55 giorni di prigionia scrisse 86 lettere: politici, familiari ed anche a Papa Paolo Vi. Non tutte, però, arrivarono a destinazione.
Poi la telefonata di Morucci: “Per quanto riguarda la nostra proposta di uno scambio di prigionieri politici perché venisse sospesa la condanna e Aldo Moro venisse rilasciato, dobbiamo soltanto registrare il chiaro rifiuto della DC. Concludiamo quindi la battaglia iniziata il 16 marzo, eseguendo la sentenza a cui Aldo Moro è stato condannato“. Moro venne ucciso con una scarica di proiettili nel petto. Il corpo venne lasciato all’interno di una Renault 4 rossa in via Caetani. Questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è recato proprio nella via in cui fu ritrovato il corpo di Aldo Moro ponendo una corona di fiori in memoria dell’onorevole.
Il #9maggio di 45 anni fa, cinquantacinque giorni dopo il suo sequestro e la strage di via Fani, le Brigate Rosse uccisero Aldo Moro. Il terrorismo toccò il suo punto più alto di aggressione allo Stato, colpendo al cuore le Istituzioni democratiche e scrivendo una delle pagine…
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) May 9, 2023
45 anni fa, il #9maggio, il barbaro assassinio di Aldo Moro: un colpo alle istituzioni democratiche e alla Nazione che segnò uno dei momenti più bui della vita della Repubblica. Oggi l’Italia celebra il Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo interno e internazionale. pic.twitter.com/oZxV2wVvWR
— Gennaro Sangiuliano (@g_sangiuliano) May 9, 2023
Nella Giornata dedicata alle Vittime del terrorismo, rinnoviamo il ricordo di tutti gli uomini, le donne e i bambini uccisi dalla disumanità di chi usò la violenza e la morte per scrivere alcune delle pagine più buie della nostra storia.
È nostro dovere trasmettere alle nuove… pic.twitter.com/4exJ6pz6cN— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) May 9, 2023
Nel frattempo anche il mondo della politica ha voluto dedicare un pensiero all’anniversario della morte di Aldo Moro. Tra queste il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ed altri membri politici.