Blucerchiato dal 2002 al 2008, ha parlato in esclusiva a Notizie.com: “Le questioni societarie sono più gravi della Serie B. Ferrero personaggio particolare, i tifosi hanno pagato le conseguenze”
Ultimo posto in classifica, -13 dal Verona e mancano soltanto 4 giornate. La Sampdoria saluta la Serie A e ora rischia anche il fallimento, sballottata dalle vicende societarie, senza che nessuno oggi possa dare la certezza dell’iscrizione al prossimo campionato di B. Sergio Volpi, blucerchiato dal 2002 al 2008, si rammarica maggiormente per le vicende extracampo. Decisamente più gravi di una “semplice” retrocessione. L’ex capitano della Samp ha parlato in esclusiva a Notizie.com.
Sergio Volpi, la retrocessione della Samp ormai è matematica.
“L’attenzione deve essere posta su altro. La retrocessione è sempre qualcosa di brutto, ma qui è più importante il discorso societario. Bisogna arrivare alla fine di questa storia, a una soluzione, e che sia buona…”.
La squadra aveva i mezzi per salvarsi o le vicende societarie non hanno dato chance?
“Vedendo i nomi che ci sono in rosa si poteva fare meglio. La causa principale della retrocessione la conosciamo tutti, però i giocatori dovevano fare di più. potevano lottare fino alla fine per la salvezza”.
Quanto sei rammaricato?
“Mi dispiace tantissimo, ho fatto parte per 6 anni della Sampdoria, sono molto legato alla piazza. Sono un tifoso blucerchiato, inutile nasconderlo, quando posso la vado a vedere allo stadio. È una società importante, blasonata in Italia. Ora serve una grande forza, quella di non pensare al calcio giocato. Va risolto il problema societario, è la cosa principale. Poi sono convinto che la Samp ripartirà con entusiasmo. I tifosi hanno dimostrato sempre sostegno, hanno seguito la squadra in casa e in trasferta, non l’hanno mai lasciata”.
Come finirà la questione societaria? Si troverà un acquirente?
“Non lo so. Ci vogliono persone serie che rilancino la Sampdoria, un ciclo nuovo. Spero succeda il prima possibile. La situazione è arrivata al ridicolo. Leggo i giornali, si fanno tanti nomi, poi nessuno si fa avanti. A quel punto meglio stare zitti e aspettare il momento giusto. La Samp ha appeal, ci vuole un investitore serio e competente”.
Il lavoro di Stankovic è giudicabile?
“Ha fatto tutto ciò che poteva. Purtroppo i risultati non sono stati positivi, però è arrivato in un momento di grosse difficoltà. Non è riuscito a trasmettere sempre la sua forza e la sua cattiveria, quello che era il suo modo di scendere in campo. Era uno che non mollava mai, lui…”.
Un commento su Ferrero?
“Non lo conosco personalmente, non voglio giudicarlo. Ognuno fa quello che vuole nella propria vita, è un personaggio particolare, purtroppo è stata la Samp a pagarne le conseguenze”.