La premier Giorgia Meloni, “fa molta demagogia sull’immigrazione clandestina, la sua politica e’ ingiusta, inumana e inefficace”. Lo ha affermato il capo del partito di Macron, Stephane Sejourne, citato dal quotidiano Le Figaro
Francia – Italia, scontro frontale atto secondo. Si riaccende la polemica tra il Paese guidato da Macron e il nostro. Cosa è accaduto questa volta? Quali le parole pronunciate e da chi, che hanno riacceso il fronte della polemica con al centro sempre la questione migranti?
La premier Giorgia Meloni, “fa molta demagogia sull’immigrazione clandestina, la sua politica e’ ingiusta, inumana e inefficace”. Ad affermarlo il capo del partito di Macron, Stephane Sejourne, citato dal quotidiano Le Figaro in un articolo sulla crisi tra Italia e Francia dal titolo: “Nonostante le loro differenze, Meloni agitata come uno spauracchio anti-Le Pen dal governo”. “L’estrema destra francese prende per modello l’estrema destra italiana – ha aggiunto Sejourne -. Dobbiamo denunciare la loro incompetenza e la loro impotenza” ha concluso. Intanto va ricordato che il leader di Renaissance il 25 maggio prossimo, sara’ a Roma per un seminario del gruppo europeo Renew.
Migranti, nuovo attacco dalla Francia a Meloni: “Sua politica e’ ingiusta, inumana e inefficace”. Rapporti logori
Le parole di Sejourne sul tema immigrazione non appaiono però come cosa nuova. Sui social, Twitter in modo particolare, aveva infatti mostrato di “gradire” le dichiarazioni che la scorsa settimana avevano freddato i rapporti tra il nostro Paese e la Francia e che erano state pronunciate dal ministro dell’interno della nazione con a capo Macron. “Darmanin ha avuto ragione a denunciare l’incompetenza e l’impotenza dell’estrema destra europea di fronte all’immigrazione clandestina. Sapevamo che il loro approccio non è giusto nè umano, constatiamo oggi che è anche inefficiace“. Di nuovo la reiterazione la cui notizia è appunto esplosa oggi. Tra le prime reazioni al duro attacco di Sejourne , quella del ministro delle infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini: “Toni inaccettabili e offensivi. La Francia non può dare lezioni a nessuno. Portino rispetto al governo italiano”.
Ma cosa aveva detto esattamente il ministro dell’interno francese ormai 5 giorni fa? Dermanin aveva attaccato la presidente di Rassemblement Nazional, Marine Le Pen e la presidente del Consiglio dei ministri italiano Meloni, accusando di condividere un “vizio” tipico dell’estrema destra, quello di mentire alla popolazione. Le parole vennero definite inaccettabili dal ministro degli Esteri Antonio Tajani che decise rapidamente di annullare il viaggio che era in programma per quella stessa giornata alla volta di Parigi, dove avrebbe dovuto incontrare la sua omologa francese. Nei giorni successivi non sono mancate le reazioni e le dichiarazioni, fronte italiano (anche trasversale ) a difendere l’operato del governo e della Meloni. Diplomazie poi a lavoro per far rientrare il caso. Ed oggi, alla luce di un reiterato attacco, cosa accadrà? I rapporti appaiono infatti sempre più logori.