Blangiardo (Istat): “Dobbiamo interrogarci su quanta immigrazione sia necessaria” – VIDEO

Gian Carlo Blangiardo, presidente dell’Istat, in esclusiva ai nostri microfoni: “Sull’immigrazione bisogna muoversi in modo differente”.

Ai margini della manifestazione degli Stati Generali, Gian Carlo Blangiardo, presidente dell’Istat, è intervenuto ai nostri microfoni soffermandosi su un tema molto delicato come quello dei migranti.

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Il presidente dell’Istat Blangiardo in esclusiva ai nostri microfoni – Notizie.com – © Ansa

Noi siamo diventati un Paese di immigrazione e abbiamo cominciato a ragionare sulla possibilità di fare delle leggi – ha sottolineato il numero uno dell’istituto statistico – in realtà abbiamo fatto ben poco se non delle sanatorie che progressivamente incameravano persone che arrivavano irregolarmente che trovavano una occupazione, poi permesso di soggiorno, ricongiungimento familiare. Questo modo di procedere non è funzionale“.

Noi dovremmo interrogarci su quanta immigrazione è necessaria nel sistema Paese, su quali possono essere i criteri – ha aggiunto Blangiardo – distinguiamo l’elemento funzionalità da quello umanitario. E’ chiaro che quest’ultimo è sempre molto importante, ma se si ragiona in termini funzionali allora bisogna pensare sulla necessità, che tipo e quanta manodopera serve al nostro Paese“.

Blangiardo: “In Italia i morti continua ad essere di più dei nati”

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Il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo – Notizie.com – © Ansa

Da parte di Blangiardo una istantanea amara, ma realistica di quello che accade nel nostro Paese. “Noi dobbiamo avere la consapevolezza di cosa sta succedendo e di cosa c’è dietro perché solo in questo modo si possono fare dei sacrifici – ha spiegato ancora il presidente dell’Istat – i dati statistici ci raccontano un Paese che è molto deficitario rispetto al saldo naturale (quindi più morti che nati ndr), che perde popolazione e l’immigrazione non riesce a compensare questa differenza e soprattutto l’Italia sta andando avanti in quella direzione“.

Dal 2008 ad oggi abbiamo sempre fatto un minor numero di nascite e la paura è che il 2023 rischia di finire ancora peggio del 2022 – ha concluso Blangiardo – quindi c’è bisogno di intervenire acquisendo consapevolezza, decidendo le manovre e facendo quegli interventi che magari a qualcuno possono non piacere. Durante il Covid abbiamo dimostrato una grande senso di responsabilità ed ora facciamolo anche qui“.

Intervista e video a cura della nostra inviata Luigia Luciani

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