Era fragilissima e durava da un po’, per fortuna l’oggetto è caduto in un’area disabilitata e non ha creato alcuna danno
Ennesima offensiva a sorpresa dalla Striscia di Gaza, ennesima situazione delicatissima da gestire. E’ stata così rotta la tregua tra Israele e la Jihad Islamica mediata dall’Egitto qualche tempo fa. Non ha avuto alcuna effetto, almeno per quello che è successo. Nessun danno e per fortuna nessuna vittima da registrare, ma questo non significa granché, anche perché l’esercito ebraico ha considerato questo atto ostile e premeditato.
La reazione dell’esercito israeliano è stata immediata dopo il lancio di un razzo dalla Striscia di Gaza contro Israele e poco importa che il missile sia caduto in un’area disabitata, anche perché è stato preso un avvertimento, tanto che l’esercito si è subito messo in allerta. Di sicuro la garanzia che la pace potesse durare qualche settimana era utopia.
Netanyahu non è stato ferma e ha reagito esaltando l’operazione
Non poteva che esserci un’immediata reazione dopo la decisione dello stato palestinese di lanciare questa particolare offensiva. Tanto che l’esercito israeliano ha eseguito subito un raid contro due punti di osservazione di Hamas nella Striscia di Gaza. Una risposta che era nell’aria per quanto avvenuto nelle ultime ore e come succede sempre quando Hamas decide di attaccare.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, non si è fatta scappare l’occasione e ha subito messo in evidenza la reazione dell’esercito israeliano. L’operazione porta il nome di ‘Scudo e Freccia” ed è stata condotta dall’esercito e dallo Shin Bet nella Striscia, dicendo che ogni direttiva è stata rispettata secondo il protocollo e gli ordini per cercare di sorprendere a loro volta “i nemici di Israele”. “La performance è stata davvero perfetta. Abbiamo eliminato tutti i vertici della Jihad Islamica a Gaza, distrutto 17 suoi centri di comando, eliminato decine di terroristi, colpito depositi di razzi“, ha detto Netanyahu dopo il cessate il fuoco entrato in vigore la notte scorsa.
