Sentenza Juve: “Una brutta pagina per il diritto sportivo”

In esclusiva per Notizie.com l’avvocato Roberto Afeltra, esperto di diritto sportivo: “Molti dubbi anche sulla modalità del meno dieci per i bianconeri”

Il patteggiamento tra la Juventus e la Corte Federale, che ha portato i bianconeri a subire una multa di 718.000 euro, continua a far discutere. E a dividere. Giuristi ed esperiti di giustizia sportiva si stanno esponendo, criticando la modalità e la sentenza finale, che ha portato il club bianconero a subire una multa. “Io avevo pochi dubbi in realtà – dichiara in esclusiva a Notizie.com l’avvocato Roberto Afeltra, esperto di diritto sportivo – e sin dai primi giorni avevo previsto questo finale.

L’avvocato Afeltra critico nei confronti del processo Juve – Notizie.com

Secondo Afeltra, “si è trattato di una brutta, anzi, di una pessima pagina per il diritto sportivo. Sia per quello che riguarda la sentenza di dieci punti sul filone delle plusvalenze, sia per  il secondo processo”. Sulle motivazioni del meno dieci, l’avvocato è dubbioso. “Sono stati assegnati dei punti in base alle responsabilità dei principali dirigenti bianconeri. Ma in questo caso si è andati oltre l’oggetto del rinvio. Mi spiego meglio: il giudice federale aveva chiesto di esaminare, nell’ottica di una possibile penalizzazione, i comportamenti e le responsabilità dei dirigenti privi di delega. In caso si illeciti sarebbe scaturite una penalizzazione. Cosa è stato fatto? I dirigenti privi di delega (per i quali era stata chiesta un’attenta valutazione) sono stati tutti assolti, mentre sono stati puniti i comportamenti dei dirigenti principali, che erano stati già giudicati con sentenza definitiva e non erano stati puniti. Assurdo”.

Dubbi, anche sul patteggiamento che ha portato alla multa per il club bianconero. “Partiamo da un presupposto: il patteggiamento non è un’ammissione di responsabilità, ma un accordo sulla quantificazione della sanzione – prosegue Afeltra -. La Juve si è fatta due conti ed ha trovato un accordo: entrambe le parti hanno rinunciato a qualcosa per evitare reciproche bastonate. Qual è la convenienza per il club? Ha azzerato la sua situazione in vista del prossimo anno, rinunciando alla possibilità di giocare la Champions, ma sperando di arrivare in un’altra competizione europea. Ora potrà programmare il futuro con maggiore serenità”.

Dirigenza Juventus
Maurizio Arrivabene, Pavel Nedved, Andrea Agnelli e Federico Cherubini (Ansa) – Notizie.com

Il club e i dirigenti hanno patteggiato. Tranne Agnelli. “Andrà avanti in tutte le sedi e cercherà di ripetere ciò che ha fatto Giraudo nel 2006. E devo dire che non mi stupisce per nulla. Anche perchè, come dicevamo, questo è un processo nato male e che è finito peggio”. La procura aveva già stabilito che i tesserati (giocatori e staff tecnico) non sarebbero stati coinvolti. “E’ stata costretta a farlocontinua Afeltra – perchè gli era esplosa in mano la tardività dei tre mesi per indagare i calciatori. Per coinvolgerli era necessario andare avanti con  la linea dell’articolo 38, ma hanno perso tempo e sono stati costretti ad attaccarsi all’articolo quattro. Che vuol dire tutto e niente. Ripeto, si tratta di una pessima pagina del diritto sportivo: è stata scelta la linea del patteggiamento per non andare troppo oltre e trovare una soluzione”. 

 

 

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