Il Cavaliere racconta il periodo della malattia e i progetti futuri nel corso di una lunga intervista a Il Giornale
Nell’intervista al Giornale, Silvio Berlusconi si è aperto riguardo alla sua esperienza durante la malattia che l’ha costretto in ospedale per un mese e mezzo. Nonostante il dolore, ha trovato conforto nell’affetto delle persone e nell’amore della famiglia, definendosi fortunato per averlo sperimentato. Ha inoltre sottolineato la sua fiducia nel personale medico, nelle sue capacità e nella protezione divina.
La vicenda ha suscitato un’ampia ondata di solidarietà da parte del pubblico italiano, e il desiderio di tornare in campo politico nasce dal profondo legame che lo unisce al Paese. L’Italia è sempre il Paese che ama, come annunciato nel suo celebre videomessaggio nel 1994, e sente il dovere di contribuire al suo bene: “Questa responsabilità e questo senso del dovere verso il Paese che mi ha dato tanto, e che i miei genitori mi hanno insegnato, sono ben presenti dentro di me ogni giorno della mia vita. Naturalmente seguo le indicazioni dei miei medici, che talora sono anche fin troppo prudenti. Ma non ho mai smesso di lavorare, neppure dalla terapia intensiva, in costante contatto con i miei collaboratori, i dirigenti e parlamentari di Forza Italia. C’erano da preparare le elezioni amministrative, e devo dire – alla luce dei risultati – che sono molto soddisfatto del lavoro svolto“.
Berlusconi e le ultime elezioni
Il centrodestra ha ottenuto una vittoria schiacciante alle elezioni amministrative, e il Cavaliere si dichiara soddisfatto dei risultati ottenuti nei primi nove mesi di governo: “Naturalmente è stato solo l’inizio, ma certo – alle condizioni date – non si poteva fare di più. Il percorso è quello giusto, sul piano della riduzione della pressione fiscale (penso alla consistente riduzione del cuneo), dell’aumento delle pensioni più basse, della riforma della giustizia, delle infrastrutture, ad iniziare dalle grandi opere come il Ponte sullo Stretto. Tutte cose che in campagna elettorale avevo indicato come indispensabili e che ora il governo Meloni sta realizzando. Naturalmente ci vorrà tutta la legislatura, e noi siamo attivamente impegnati ad appoggiare e a sostenere con lealtà e spirito costruttivo l’esecutivo per realizzare questi impegni“.
Berlusconi ha criticato l’atteggiamento dell’opposizione, soprattutto del Partito Democratico, che polemizza su tutto senza contribuire in modo costruttivo al dibattito politico: “Quando la sinistra non ha altri argomenti, si rifugia in queste polemiche sterili oltre che strumentali. Non me ne preoccuperei più di tanto, visto che gli italiani hanno dimostrato di non prenderle sul serio, ed hanno di nuovo premiato la nostra coalizione alle ultime elezioni comunali“.
Ucraina e centro-destra europeo
Il leader di Forza Italia ha anche affrontato la questione della situazione in Ucraina e ha sottolineato l’importanza di trovare una soluzione pacifica per evitare che il conflitto si allarghi: “Il Santo Padre agisce spinto da una prospettiva superiore, che non è certamente politica. Ma senza dubbio ogni cristiano, ed ogni persona ragionevole, non può non essere angosciato dagli orrori che vediamo da oltre un anno in Ucraina e dall’assenza di prospettive per una soluzione pacifica per un conflitto pericoloso non solo per i Paesi interessati, ma per il mondo intero. Noi, lo ribadisco per l’ennesima volta, siamo parte integrante dell’Occidente, dell’Europa e della NATO e né da Forza Italia né dal governo italiano verranno mai indicazioni in contraddizione con questi impegni. Tuttavia porsi il problema di una soluzione, che ovviamente garantisca i diritti del popolo ucraino, è un atto di responsabilità“.
Infine, il Presidente ha parlato dell’obiettivo ambizioso di riproporre a livello europeo la stessa maggioranza di centrodestra che governa l’Italia. Ha sostenuto la necessità di una guida politica chiara per l’Europa, superando la paralisi e le soluzioni pasticciate: “In Europa, come nei singoli Stati, occorre una chiara assunzione di responsabilità politiche. Le alternative sono due, il centrodestra e la sinistra, lasciando fuori naturalmente su entrambi i fronti le frange estremiste inaffidabili ed irresponsabili. I cittadini europei hanno il diritto di scegliere. Io credo che noi popolari, con i liberali e i conservatori, rappresentiamo la maggioranza degli europei, una maggioranza con un’idea ben chiara dell’identità d’Europa, delle sue radici liberali e giudaico-cristiane, del suo ruolo attivo nel mondo. Ovviamente considero indispensabile che i nostri alleati italiani siano di questa partita. Se dentro o fuori dal PPE lo devono decidere prima di tutto loro“.