L’ex Sindaco di Roma è stato ministro in due governi col Cavaliere: “Si merita un posto importante nella nostra storia”
Dal 2001 al 2006 è stato uno dei ministri del governo Berlusconi I e !!, non era del suo stesso partito, ma nei confronti del Cavaliere l’ex Sindaco di Roma Gianni Alemanno ha sempre avuto una grandissima stima e tra i due c’è sempre stato un rapporto di grande collaborazione politica e non solo. Per l’ex ministro delle politiche agricole, Silvio Berlusconi è stato un gigante “della sua e della nostra epoca, di valore assoluto“. A Notizie.com spiega meglio il suo pensiero: “Con la sua discesa in campo nel ‘1994 ha fermato la gioiosa e collaudata macchina della sinistra guidata all’epoca da Occhetto perché senza il suo ingresso in politica, iniziando con quell’appoggio prima a Fini Sindaco e poi il suo ingresso ufficiale in politica, la sinistra avrebbe prevalso e gli echi di quella discesa sono arrivati fino ai tempi nostri. Il centro-destra è diventato ancora più forte, credibile e solido, fino ad arrivare ai tempi nostri. Sono convinto che anche Giorgia Meloni da questo punto di vista deve molto a Berlusconi“.
Per Alemanno, Berlusconi ha anche portato una “serie di modernizzazione” nella politica e nella destra intesa oggi, anche perché, “se oggi la Meloni è presidente il merito è anche suo se non del tutto, perché aprì le porte ad Alleanza Nazionale, ha sbloccato il sistema politico italiano“. Per Alemanno fa tutto parte di quel discorso lì, ma anche nel modo di fare politica pure a livello internazionale perché ha “risolto i problemi in mediterraneo con quel famoso accordo con Gheddafi, poi certo ha ceduto a Napolitano per attaccare la Libia”, ma secondo l‘ex ministro del Governo Berlusconi, “quanto ci vorrebbe una strategia come quella di Berlusconi in Ucraina, ma non è stato ascoltato”, perché secondo il politico quelli furono, “tocchi di altissimo livello“, anche se aveva “tanti difetti come li abbiamo ognuno di noi, ma per me politicamente è stato un grande nonostante qualcuno dica il contrario, ma non sa quel che dice”
“Ha dato tanto alla destra, ma anche la destra ha dato tanto a lui”
Un ricordo personale di Gianni Alemanno che non ha dimenticato quando decise di candidarsi a Sindaco ed ebbe il suo appoggio, lo ricorda a Notizie.com: “Ero già candidato come ministro del lavoro poi nel 2008 fece una campagna eccezionale, appoggiandomi e vincendo le elezioni da Sindaco. Quando lui entrava in partita era un soldato, non si fermava più ed era un vincente. Una persona di una simpatica straordinaria, mai da un incontro duro e difficile, e ce ne erano, visto che rappresentavo un orientamento diverso e spesso entravo un po’ in conflitto, ma non sono mai uscito da un suo incontro senza un sorriso sulle labbra, aveva sempre la battuta e la botta di simpatia che smorzava la situazione, anche quelle più complicate”
Il momento più difficile e complicato, fu durante lo scontro di Fini, con Alemanno che era ministro ma anche un fedelissimo dell’allora segretario del partito di Alleanza Nazionale, con la famosa frase di Fini “che fai mi cacci?“. E Alemanno ricorda benissimo: “E’ stato un momento drammatico, una parte di Alleanza seguì Fini e non ho mai avuto esitazione nell’andare in Futuro e Libertà, anche se mi era chiaro che non si poteva indebolire il governo di centrodestra in quel momento, e con dolore scelsi di stare al fianco di Berlusconi e non a Fini“. Per Berlusconi la destra è stata fondamentale e viceversa: “Per lui è stato una specie di scambio reciproco, ha sdoganato la destra ma gli ha anche dato una possibilità di caratterizzarsi che portò a tanti cambiamenti in Europa, ci ha aiutato, è vero, ma anche noi abbiamo dato a Berlusconi, con la possibilità di essere liberale ma a destra. E questo dimostra la straordinaria intelligenza del personaggio. Il mondo della prima repubblica fece fuoco e fiamme, ma a lui non importò nulla e andò avanti. E fece bene perché cambiò la storia, cosa che ne ha tratto giovamento anche Giorgia Meloni, diventata Premier anche in virtù di questo cambiamento”