Tommaso Foti, capogruppo alla Camera di FdI, attacca la sinistra: “Purtroppo non si fermano neanche davanti alla morte. Troppo forte è l’odio”.
Il cordoglio per la morte di Silvio Berlusconi in un primo momento è stato unanime, ma poi con il passare delle ore non sono mancati gli attacchi e le critiche da parte della sinistra. Posizioni che non sono piaciute assolutamente al centrodestra e in queste ultime ore Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha duramente attaccato gli avversari politici con una nota citata da Agenzia Nova.
Nel comunicato il capogruppo di FdI ha rinnovato la sua “solidarietà alla famiglia, agli amici, ai militanti di Forza Italia e a tutto il centrodestra per la scomparsa di un grande uomo, oltre che politico, some Silvio Berlusconi“, ma anche ricordato come “la sinistra più becera e infima non si ferma neanche di fronte ad una morte. Troppo forte per loro l’odio e la rabbia per poter semplicemente rispettare il dolore che ha colpito una famiglia“.
Foti: “Certe persone sono ancora dei poveri comunisti”
Nel comunicato Foti ha sottolineato che “se da un lato è arrivata la giusta solidarietà da parte delle opposizioni, dall’altro sono comparsi titoli di giornali vergognosi, vignette ignobili, insulti, discussioni per il funerale di Stato per una persona che è stato quattro volte presidente del Consiglio e che ha scritto la storia della politica italiana“.
“Molto probabilmente – ha concluso il capogruppo di Fratelli d’Italia – certe persone sono ancora, come li definitiva proprio il leader di Forza Italia, dei poveri comunisti. E questo non potrà mai cambiare. Rosichino, offendano, ma il sorriso di Berlusconi li ha seppelliti da tempo“.
Sui social diverse critiche agli attacchi contro Berlusconi
Sui social sono in molti quelli che condividono le parole di Foti. Per una volta, anche chi non condivide le sue scelte politiche, ha deciso di scendere in campo e difendere l’ex premier ribadendo la necessità di mettere da parte la rivalità politica e rispettare il dolore di una famiglia che ha perso un punto di riferimento.
Ma la perdita importante è anche per l’Italia. Perché, piaccia o non piaccia, l’ex premier ha scritto pagine di storia ed è stato sicuramente uno dei simboli del nostro Paese.