Berlusconi, Antonio Razzi a Notizie.com: “Senatore della Repubblica grazie a lui”

Pirotecnico, istrionico, ironico. Un senatore fuori dagli schemi, Antonio Razzi, da “5 anni in pensione”, come dice lui. Ovvero fuori dal Parlamento. “A palazzo Madama sono entrato grazie a Berlusconi”. Oggi sarà ai funerali al Duomo, ieri aveva tentato di entrare ad Arcore, insieme a Massimo Boldi, ma il protocollo per gli ingressi era rigidissimo. Notizie.com lo ha intervistato in esclusiva

Sui funerali di Stato, nessuno ha avuto da ridire. L’Italia della politica, e non solo quella della politica, si sta invece spaccando sulla decisione di aver decretato per oggi il lutto nazionale. Antonio Razzi, ex senatore della Repubblica invece non ha dubbi.

Antonio Razzi, Io senatore della Repubblica grazie a Berlusconi.
Antonio Razzi, Io senatore della Repubblica grazie a Berlusconi. Foto Ansa

E oggi pomeriggio sarà al Duomo di Milano per le esequie di Silvio Berlusconi. Attese quasi 10mila persone, che a Milano stanno arrivando da ogni parte del Paese. Razzi, insieme al noto attore Massimo Boldi, ieri ha provato anche ad entrare ad Arcore dove il feretro dell’ex presidente del Consiglio, è arrivato nel pomeriggio di lunedì. Era morto nella stessa giornata alle 9.30 del mattino. Il cerimoniale di Arcore è stato in queste ore estremamente rigido. Accesso consentito solamente ai familiari più stretti, ai collaboratori e amici di sempre. Agli esponenti più importanti di Forza Italia. Antonio Razzi, non è riuscito ad entrare, ma in questa intervista in esclusiva a Notizie.com, ha voluto ripercorrere la sua conoscenza col Cavaliere. A lui deve il suo ingresso a Palazzo Madama.

Berlusconi, Antonio Razzi a Notizie.com: “Senatore della Repubblica grazie a lui”

Antonio Razzi ad Arcore per l'ultimo saluto a Silvio Berlusconi
Antonio Razzi ad Arcore per l’ultimo saluto a Silvio Berlusconi, foto Ansa

Senatore Razzi, ci racconta la sua storia personale e politica con Silvio Berlusconi?

“Ero un emigrato tessile, venuto dalla Svizzera. Ci arrivai che avevo 17 anni, non avevo una lira. Poi facendo un saldo temporale…Io sono ricordato per essere “quello del cambio di casacca”. In realtà lo hanno fatto in tanti nel corso delle diverse Legislature, ma io la vedo così: moglie e marito quando non stanno più bene insieme si separano. Ho conosciuto Berlusconi nel dicembre del 2014. Il mio voto fu decisivo per salvare il suo governo. Lui mi abbracciò in quella circostanza e mi disse “Benvenuto nella mia famiglia”. 

Cosa pensò di quel gesto?

“Ho pensato che nessuno mi aveva mai fatto una tale dichiarazione, Nessuno aveva riconosciuto i miei meriti e lui, diciamocelo pure, poteva pure fregarsene di fare quell’atto nei miei confronti.  Poi decise di candidarmi in Senato, in Abruzzo. Ero al quarto posto, c’era il Porcellum. Non era facile immaginare la mia elezione. E invece diventati senatore grazie a lui. E pensare che molti forzisti volevano farmi fuori…”

Chi voleva farla fuori?

“Anche se io non ho peli sulla lingua, non posso fare ora i nomi”. 

Cosa si porta dietro del rapporto con Berlusconi?

“Mi ha insegnato ad essere ironici. Mi diceva: “Antonio nella vita  presentati col sorriso davanti le persone. Fai una battuta e vedrai che non ti respingeranno. Ed io ho adoperato il suo sistema”.

Ha una cosa inedita che vuole raccontarci oggi che è il giorno dell’addio a Berlusconi?

“Come è risaputo io vado spesso in Corea del Nord. E pure lì vado col sorriso. Mi chiesero una volta di portare anche il presidente Berlusconi, e io risposi: “Il presidente non può venire perchè gli hanno ritirato il passaporto e lo hanno cacciato dal Senato”.  E sa cosa mi hanno detto allora? “Ma non vive lei in Italia , cioè in un paese democratico?”. Non aggiunsi nulla a questa affermazione.”

Quando lo ha incontrato e ci ha parlato l’ultima volta?

“In occasione della fiducia ad ottobre in Senato. Mi dissero che sarebbe passato dall’uscita vicina all’infermeria. Mi abbracciò e mi disse “Antonio perchè non ti fai più vedere?”. Ma io non mancavo di chiamarlo, telefonavo sempre  in occasione di ogni ricorrenza e di ogni festività. Nel 2019 passavo ad Arcore. Ero con mia nuora. Decisi senza preavviso di andare a trovarlo e lui mi fece entrare, mi accolse. Stava riposando, e dopo essersi svegliato abbiamo parlato un pò. Si scusò per la mia mancata ricandidatura”. 

E perchè non venne ricandidato?

Perchè la mia notorietà mi ha nuociuto. Dentro Forza Italia a volte si pensa troppo al proprio tornaconto che al risultato finale”.

E adesso che Berlusconi non c’è più cosa potrebbe accadere?

“Ho paura che Forza Italia possa smembrarsi, ho visto molti gruppetti. Senza un leader, anzi senza il leader…Perchè diciamolo chiaramente, il 7/8 % di Forza Italia è tutto di Berlusconi. Chi altro è in grado di portare voti?”.

Le è dispiaciuto essere respinto ieri ad Arcore?

“Ma no…lo sapevo che sarebbe accaduto, perchè mi ero preoccupato di telefonare e di chiedere, e mi era stato detto che non avrebbero potuto fare diversamente. Sono andato comunque, ero con Massimo Boldi. Lui voleva provarci comunque… Non ero lì per fare interviste, di notorietà ne ho abbastanza. Non mi occorre altra visibilità “.

Una frase di Berlusconi che ricorda le dicesse spesso?

“Antonio, ma tu non mi chiedi mai niente?”

E lei cosa rispondeva?

“Presidente i soldi regalati sono maledetti.  E  lui mi per questo mi apprezzava”. 

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