Firenze, ancora nessun aggiornamento per quanto riguarda la piccola Kata sparita nel nulla: nel frattempo arrivano novità importanti direttamente dal padre della bambina
Gli inquirenti non hanno mai smesso di continuare a cercare la piccola Kata, ovvero la bambina di cinque anni peruviana che ha fatto perdere le proprie tracce poco meno di una settimana fa. A Firenze proseguono le indagini per poterla cercare. Nelle ultime ore è stato scarcerato il padre. Lo stesso che, come la compagna, aveva tentato il suicidio in due occasioni negli ultimi giorni. Miguel, questo il nome dell’uomo, avrebbe fornito importanti informazioni e rivelazioni agli inquirenti. Delle indicazioni importanti che sono state fornite da lui. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ‘Ansa‘ pare che abbia riferito, i propri sospetti, a chi sta svolgendo le ricerche.
Già nella giornata di ieri, poco dopo la scarcerazione, avrebbe parlato con gli investigatori. Non è da escludere, a questo punto, che possa essere risentito in maniera molto più approfondita. La questione del rapimento è quella maggiormente indiziata. Secondo la sua tesi il rapimento della piccola Kata abbia maturato dei contrasti con gli altri immigrati. Proprio come aveva ribadito la moglie Kathrina dinanzi alle telecamere. Per Miguel non ci sono dubbi: ovvero che si sia trattato di un sequestro pianificato e studiato in ogni minimo dettaglio. Tanto da avere dei sospetti ben precisi.
Firenze, continuano le ricerche della piccola Kata: le tesi del padre
Non è da escludere che possa essere ascoltata nuovamente la donna. Nel frattempo vengono analizzati i filmati e le immagini delle telecamere delle strade dove si trova l’ex hotel Astor, via Maragliano. Per gli investigatori non ci sono dubbi: dopo che la bambina non compare più nelle immagini si capisce che la bambina possa essere uscita, insieme ai suoi rapinatori, da un altro ingresso dove non ci sono telecamere. Così come si fa sempre più alta l’ipotesi che la bimba possa essere stata caricata in un’auto.
Una vettura che non è stata caricata dai condomini. Così come non è da escludere il fatto che la fuga possa essere stata effettuata, almeno per un tratto, a piedi. Ed è per questo motivo che vengono prese in considerazioni due ipotesi: o chi ha rapito Kata è tornato in via Boccherini dal cancello condominiale (elettrico) che si richiude in automatico per tornare in strada, oppure è stato scavalcato un muro del cortile dell’ex Astor.